“Un assessorato unico per gli ambiti della Sanità e del Sociale segnerà il prossimo mandato: solo con una visione integrata saremo in grado di affrontare meglio le prossime sfide legate alla longevità, alla fragilità e alla territorialità. Ricordiamoci che la salute non è solo il risultato di cure sanitarie efficaci, ma nasce dalla qualità della vita, dalle relazioni, dal senso di appartenenza e dalla capacità di una comunità di prendersi cura di se stessa”. Queste le parole del candidato sindaco di centrosinistra Alessandro Barattoni. 

Come spesso accade, la vita reale è più veloce della politica e credo che un’Amministrazione debba essere attenta ad intercettare i problemi e a produrre strumenti utili per affrontarli. La prospettiva di insieme che si avrà sarà fondamentale anche per fare un decisivo passo avanti nell’efficienza che cittadine e cittadini si aspettano.

Serve un nuovo modello di sanità territoriale, capace di portare le cure là dove le persone vivono: nelle case, nei quartieri, nelle scuole. Occorre restituire centralità al sistema pubblico, garantire livelli essenziali di assistenza omogenei, potenziare l’assistenza sul territorio e nelle strutture intermedie, sostenere gli operatori e le professioni sanitarie e sociali, ridurre le disuguaglianze di accesso.

In questi mesi – prosegue il candidato – ho incontrato medici, operatori sanitari, associazioni di volontariato, i malati e i loro parenti, che spesso sono i caregiver stessi, e ho rafforzato la convinzione che davanti alle sfide che ci attendono – dettate da diversi fattori, tra cui l’invecchiamento della popolazione, l’incremento delle cronicità, la rarefazione delle reti familiari, l’aumento di famiglie composte da una persona sola – abbiamo bisogno che sociale e sanitario dialoghino in maniera sempre più serrata. 

Si tratta di sfide che necessitano di uno sguardo d’insieme e il Comune dev’essere il primo a favorire una maggiore integrazione tra gli ambiti e a condividere le due deleghe nello stesso assessorato. Questo lavoro andrà pianificato di concerto con l’Azienda sanitaria e con le reti di volontariato del territorio e andrà messo a punto un nuovo piano con maggiori risorse.

Tra le proposte intendiamo potenziare l’assistenza domiciliare, i centri diurni, nuove forme di coabitazione sociale, punti unici di accesso e sportelli sociali che sappiano ascoltare, orientare e accompagnare. Daremo priorità al rafforzamento dei servizi domiciliari e promuoveremo percorsi intermedi tra casa e struttura, anche attraverso la rigenerazione di spazi pubblici e modelli abitativi innovativi”.

L’intento è quindi quello di favorire una presa in carico unitaria e centrata sulla persona. “Metteremo particolare attenzione all’accessibilità dei servizi con un supporto linguistico, culturale, economico – conclude Barattoni -. Nessuno deve restare escluso perchè non parla la lingua, non ha i mezzi o non sa dove andare. Aggiungo infine che valorizzeremo la funzione degli sportelli esistenti, con particolare attenzione al gioco d’azzardo patologico e alla giustizia riparativa, perchè una città giusta si misura da come tratta chi è più fragile”.