Vorrei esprimere un’opinione sul tema, largamente dibattuto, che attiene alla sicurezza della viabilità tra Ravenna e Porto Corsini. Ravenna è stata selezionata come porto di appoggio sull’Adriatico per le navi da crociera di importanti compagnie, e questo è un bene. Ne derivano però ricadute sull’ambiente locale da valutare e azioni da assumere tempestivamente, per non impattare sulla salute dei cittadini, ma anche per favorire un’attività turistica in forte sviluppo, che porta reddito e posti di lavoro alla nostra città.
Il punto che sollevo è il seguente. Ogni nave crociera può ospitare 1.200 persone, le quali, per essere accompagnate in visita alla città, e comunque per imbarcarsi o sbarcare, necessitano di un servizio di trasporto specifico, che sia efficiente (tra costi di gestione e prestazioni), attivo per l’intera stagione turistica, con orari perfetti e puntuali e, non da ultimo, ecologico. Oggi esiste solo uno shuttle bus tra Ravenna e il terminal crociere di Porto Corsini, disponibile appena la domenica tra le 7.30 e le 13.30, con partenza ogni ora (al minuto :30 dal terminal e allo :00 da Ravenna), ma con la prudente avvertenza che “a causa del traffico e/o eventuali modifiche al percorso, il Transfer potrebbe arrivare con anche 15 minuti di ritardo rispetto all’orario indicato”: la caotica viabilità carrabile di via Baiona, priva oltretutto di una pista ciclabile, ne è la ben nota causa.
Tempo fa è stato promesso ai cittadini di Porto Corsini un traghetto/navetta con motorizzazione diesel, che farebbe la spola via acqua tra il porto crociere e la banchina terminale del Candiano a Ravenna, dunque un mezzo inquinante, che avrebbe anche notevoli problemi di transito sul canale portuale, tanto che non se n’è mai saputo niente di concreto.
Volendo ragionare non sull’immediato, ma almeno per un futuro prossimo già evidente, occorre programmare per tempo ogni soluzione, evitando risposte apparentemente alla mano, ma parziali, poco risolutive od ostiche, come appunto quella di un traghetto. Mi chiedo dunque se non avrebbe più senso progettare una specie di treno urbano Ravenna-Porto Corsini. Abbiamo già le rotaie che trasportano i carri ferroviari tra lo scalo merci di Ravenna e lo stabilimento Marcegaglia. Con pochi chilometri in più, si arriva alle banchine di Porto Corsini. Dovrà essere, ovviamente, un treno a trazione elettrica (o ad idrogeno?), destinato a portare i passeggeri dalla stazione di Ravenna a Porto Corsini e viceversa, coi loro eventuali bagagli e biciclette, idoneo anche al trasporto delle persone con disabilità, spesso dimenticate. Un traghetto modello Vaporetto di Venezia ha posti per 220 persone senza biciclette, pochi anche per una sola nave crociera, mentre a Porto Corsini ne sono simultaneamente attraccate in banchina anche due. Un treno modello Vivalto (a due piani), con quattro carrozze in configurazione standard, ha una capienza di 720 passeggeri in totale, di cui 600 a sedere, e spazi dedicati alle biciclette per i pendolari, che sarebbero molto utili per l’altissimo numero di lavoratori dei numerosi stabilimenti e imprese collocati sulla via Baiona. La capacità potrebbe essere aumentata o diminuita secondo necessità.
Una soluzione virtuosa e multifunzionale, a impatto zero, che migliori il territorio e la vita di chi ci abita o vi dimora temporaneamente. Lo dobbiamo alle generazioni future.