Life PREPAIR – il progetto europeo che si occupa di politiche della qualità dell’aria nel bacino padano, e che ha come partner Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia (Regioni e agenzie ambientali) oltre alla Provincia Autonoma di Trento e alle due agenzie territoriali ART-ER E Fla – sta seguendo in maniera approfondita il tema del rapporto tra l’emergenza coronavirus e l’inquinamento atmosferico in Pianura Padana, di cui si è molto discusso negli ultimi giorni anche sui media.
Le misure emergenziali di precauzione messe in atto da Governo e Regioni hanno infatti ridotto in modo inedito le attività umane del bacino del Po, diminuendo drasticamente le conseguenti emissioni di inquinanti in atmosfera. Una condizione assolutamente eccezionale e del tutto inedita, i cui effetti sulla qualità dell’aria già si vedono, che una volta studiata adeguatamente permetterà una maggiore comprensione delle dinamiche complesse che causano l’inquinamento nella pianura padana, permettendo di identificare misure di contrasto più efficaci.
Nel recente meeting di progetto, svoltosi il 31 marzo e l’1 aprile, si è così deciso di elaborare un report di approfondimento sull’andamento della qualità dell’aria in queste settimane di emergenza coronavirus.
Il rapporto, che sarà realizzato entro fine aprile, investigherà l’andamento delle concentrazioni dei diversi inquinanti su tutto il territorio del bacino padano, in relazione alla variazione delle emissioni ed alle condizioni meteorologiche. Per realizzarlo, ci si baserà su una ampia serie di dati raccolti e condivisi tra le istituzioni che partecipano al progetto: dati relativi alle condizioni ambientali ed ai vari fattori che, in conseguenza delle misure emergenziali in vigore, agiscono sulle emissioni inquinanti nei diversi settori.
I dati saranno poi resi disponibili per approfonditi studi ambientali ed epidemiologici legati agli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute, anche con riferimento alla pandemia COVID-19. Saranno anche presi contatti con le strutture sanitarie dei territori per promuovere queste attività.