Nell’ambito del progetto europeo Adrireef è partita la raccolta dati fotogrammetrici con la partecipazione dei fotografi volontari subacquei al relitto del Paguro. Il progetto, coordinato dagli assessorati alle Politiche europee, Ambiente, Turismo e Smart City del Comune di Ravenna, prevede, tra le tante iniziative, l’attività di mappatura del Paguro per la realizzazione di un modello virtuale immersivo 3D e la presentazione della vita marina che lo contraddistingue.
L’attività di “citizen science” è coordinata dai tecnici della Ubica srl è supportata dal Comune e da Arpae Emilia-Romagna nell’ambito del progetto Interreg Italia-Croazia Adrireef che punta a valorizzare i reef naturali e artificiali dell’Adriatico individuando le possibili attività sostenibili correlate (subacquea, pesca, turismo, ricerca scientifica, ecc.).
I volontari, dopo aver partecipato a due seminari online per apprendere le tecniche di ripresa necessarie, hanno contribuito attivamente alla realizzazione delle fotografie che costituiranno la base per la realizzazione del modello tridimensionale che sarà disponibile sia online che fisicamente a Marina di Ravenna. La Motobarca Elisa di Marina di Ravenna ha supportato l’evento offrendo un prezzo agevolato ai fotografi volontari che, nel corso della giornata, hanno effettuato ben nove immersioni con un tempo di permanenza totale sul relitto di ben sette ore e mezza e un totale di circa di 3.500 fotografie scattate. Insieme ai tecnici di Ubica, hanno contribuito a coordinare le attività le guide subacquee dell’Associazione Paguro.
“Questo progetto – ha dichiarato l’assessore al Turismo, Giacomo Costantini – permette di concentrarci sulla valorizzazione e la tutela delle nostre risorse costiere e marine in chiave di sostenibilità. Con questa azione in particolare stiamo sfruttando tecnologie accessibili a tutti, in grado di esaltare la capacità di racconto di una riserva marina come quella del Paguro, sia a livello di valorizzazione turistica che di studio e monitoraggio scientifico”.
Le immagini raccolte durante la giornata si aggiungono al database di circa 45mila scatti già realizzati e che sono in fase di lavorazione per la ricostruzione tridimensionale fotogrammetrica.
In particolare, ogni volontario è stato istruito su come utilizzare al meglio la propria attrezzatura fotografica e sistema d’illuminazione artificiale. I compiti assegnati ad ogni subacqueo sono stati calibrati sulla base dell’attrezzatura utilizzata, delle personali competenze fotografiche e sulla base dell’esperienza d’immersione sul relitto, oltre che dal livello di certificazione subacquea.
Il lavoro è stato svolto con sistema di coppia che vede i sub accoppiati durante l’intera immersione al fine di mantenere sempre prioritaria la sicurezza durante le attività. Tra i partecipanti, un volontario non aveva mai fatto prima immersioni al relitto, un volontario ne aveva fatta soltanto una, un altro è guida dell’Associazione Paguro e due sono subacquei di Ravenna con ampia esperienza di immersioni sul posto.