Diventa operativo, con l’avvio dei test, il primo deposito di gas naturale liquefatto (Gnl) operativo in Italia. Ad ospitarlo il porto di Ravenna dove, con l’arrivo della nave “Ravenna Knutsen”, proveniente dal porto di Barcellona, sono iniziate la operazioni propedeutiche all’ingresso in attività (commissioning) vero e proprio, programmato per fine ottobre, del Gnl di Ravenna.
A celebrare l’importante traguardo l’impresa R.C.M. Costruzioni che ha contribuito a realizzare la struttura sulla sponda sinistra del canale Candiano.
A commissionare l’intervento la “Depositi Italiani Gnl”, controllata al 51% da Pir, la Petrolifera Italo Rumena della famiglia bolognese Ottolenghi, gruppo che fornisce servizi logistici di stoccaggio e movimentazione di prodotti chimici e petroliferi e commercia prodotti petroliferi.
A completare la compagine societaria, per il 30% Edison e per il 19% Scale Gas Solutions (del gruppo spagnolo Enagás).
Il nuovo deposito di Ravenna ha comportato un investimento di circa 100 milioni di euro. Avrà una capacità di movimentazione annua di oltre un milione di metri cubi di gas ed una capacità di stoccaggio di 20.000 metri cubi. Si tratta del primo deposito Gnl attivo nei confini dell’Italia continentale.
“ Un risultato importante e prestigioso, possibile grazie all’impegno profuso dal personale tecnico e da tutti gli operai che non si sono risparmiati, lavorando anche nei giorni festivi – queste le parole di Elio Rainone, amministratore di R.C.M. Costruzioni, che ha preso parte alla piccola cerimonia organizzata per l’arrivo della Ravenna Knutsen – Un momento che ci riempie d’orgoglio, avendo contributo alla realizzazione del primo impianto italiano di Gnl”. I lavori, nei quali è stata impegnata R.C.M. Costruzioni, hanno impiegato in totale un migliaio di persone, di cui 400 progettisti da 60 diverse imprese.
Il contributo dell’azienda del Gruppo Rainone ha riguardato il 100% delle opere civili e l’adeguamento dell’originaria banchina così detta ENEL SUD, risalente al 1966, a Porto Corsini di Ravenna, tra la Bunge Spa ed il tratto prospiciente la Centrale ENEL Teodora.
Un intervento, quest’ultimo, indispensabile per consentire l’attracco delle navi gasiere e dalle relative strutture di carico/scarico di gas naturale liquefatto.
Ravenna, tra l’altro, è centrale nei programmi dell’azienda della famiglia Rainone, impegnata negli importanti lavori dell’Hub portuale.
La R.C.M. Costruzioni, infatti, è il socio maggioritario ed il riferimento del Consorzio Stabile Grandi Lavori, vincitore dell’appalto come General Contractor per l’intervento.
Le opere del “Ravenna Port hub”, comprese nella prima fase, del valore complessivo di oltre 200 milioni di euro, consistono nell’escavo per approfondire i fondali del porto sino a -12,5 mt, nel rifacimento del primo lotto di banchine esistenti (per oltre 2,5 km) per adeguarle ai nuovi fondali e nella realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 mt in Penisola Trattaroli dove sorgerà, tra l’altro, il nuovo Terminal Container.
Il completamento del progetto consentirà anche la realizzazione di aree destinate alla logistica in ambito portuale, per circa 200 ettari.
Un impegno ed una presenza confermata anche dalla decisione della R.C.M. di scegliere Ravenna per la propria sede centro Nord, con uffici di proprietà nel Centro Direzionale Portuale.