Dal 5 gennaio arrivano i saldi. Per tutto il settore del commercio l’attesa è alta, ma fare previsioni è difficile tenuto conto che in molti hanno già approfittato delle super offerte del Black Friday, mentre si moltiplicano le promozioni anticipate con i pre-saldi riservati alla clientela più affezionata.
La stima è dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori secondo il quale appena il 24% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali.
Dal confronto con lo scorso anno emerge una diminuzione del -13% dei nuclei familiari che si apprestano ad approfittare delle vendite promozionali.
La spesa media a famiglia sarà di 178,60 euro (il 3% in meno rispetto a gennaio 2022).
Esiste, però, un forte divario: vi sono infatti famiglie che spenderanno cifre ben superiori a questa media, altre che non effettueranno alcun acquisto.
A incidere sulla scarsa corsa agli acquisti non solo contribuiscono la crisi ed i rincari (l’Osservatorio Federconsumatori prevede nel 2023 una stangata di +2384,42 euro), ma anche il prolungato periodo di sconti avvenuti in occasione del Black Friday.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base:
I cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. (ANSA)