Se gli Antichi Chiostri Francescani della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, accanto alla Tomba di Dante e cuore della Ravenna dantesca, sono da sempre la “casa” del festival, l’itinerario di eventi ci accompagna anche al Mercato Coperto, luogo ritrovato della storia sociale ed economica di Ravenna. Gli appuntamenti sono rigorosamente a ingresso libero.
L’apertura del festival è mercoledì 11 settembre: alle 17.15 presso gli Antichi Chiostri Francescani, i saluti di Ernesto Giuseppe Alfieri (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna), Federigo Bambi (Consiglio direttivo dell’Accademia della Crusca) e Domenico De Martino (direttore artistico di Prospettiva Dante). A misurarsi con Dante nel concertato a due voci Con l’ali alzate saranno invece Alessio Boni e Marcello Prayer. Alle 21 l’attrice e comica faentina Maria Pia Timo mette l’arte del monologo al servizio di Prima, dopo e Durante. Dannati e bannati: dal padre della lingua ai “maranza”.
Giovedì 12 settembre alle 17 alla Tomba di Dante, il cammino del Festival si intreccia alla lettura perpetua della Commedia, con il canto XXXIV dell’Inferno affidato allo scrittore Marco Vichi. Alle 18 e alle 21 il Mercato Coperto accoglie MetaDante, maratona di performance tra musica, danza e versi danteschi. Fra gli ospiti il progetto Six for Five, la Compagnia LG-SAB e il Venice Harp Ensemble. Alle 21.30 il nuovo premio Dante Web sarà assegnato a Edoardo Prati, l’influencer che ha conquistato alla letteratura classica il popolo di TikTok; introduce l’appuntamento il saluto musicale di Aaron, il cantautore umbro che ha partecipato al talent show Amici nel 2022.
Venerdì 13 settembre alle 11 la Tomba di Dante è il punto di partenza di Oh, Dante mio!, visita-spettacolo ai luoghi di Dante, di e con Alessandro Libertini e Véronique Nah della compagnia Piccoli Principi (posti limitati, su prenotazione: segreteria@prospettivadante.it, tel. 351 638 8442). Alle 17 Mario Cannella, direttore del Vocabolario Zingarelli, legge il canto X dell’Inferno alla Tomba, mentre alle 17.15 si ritorna negli Antichi Chiostri Francescani con Lorenzo Villoresi, creatore di profumi e “naso” sopraffino, per Materie aromatiche e profumi dall’epoca di Dante ai giorni nostri.
Sabato 14 settembre si rinnova alle 11 la visita-spettacolo Oh, Dante mio! e alle 17 Virginio Gazzolo legge il V canto dell’Inferno alla Tomba. Alle 17.15 ai Chiostri Mauro Moretti dell’Università per Stranieri di Siena ci invita a riflettere sulla fortuna di Dante nel Risorgimento. A seguire, lo scrittore e giornalista senegalese Pap Khouma propone Africa per Francesca da Rimini, ovvero il V canto dell’Inferno in wolof, lingua dell’omonima etnia africana; in scena anche Mohamed Ba, Rufin Doh Zeyenouin e Raffaella Bianchi. Alle 21 la performance di Vincenzo De Angelis e Marcello Prayer dedicata alle Rime petrose apre un attesissimo doppio appuntamento: a ricevere il Premio Dante-Ravenna sarà Donatella Di Pietrantonio, fresca di Premio Strega per L’età fragile (Einaudi), mentre il Premio Musica e Parole sarà assegnato al cantautore Samuele Bersani, maestro del racconto in musica del nostro presente. Mentre Di Pietrantonio conversa con Domenico De Martino, a introdurre Bersani è lo storico della lingua Lorenzo Coveri, noto per dare i “voti” ai testi delle canzoni di Sanremo.
Domenica 15 settembre, l’appuntamento di chiusura del festival è con Beppe Severgnini, editorialista da quasi trent’anni del «Corriere della sera» e, dal 2013 al 2021, opinionista del «New York Times». Da infaticabile, ironico e appassionato osservatore della società italiana e dei suoi costumi, nella sua varia e intensa carriera ha dedicato costante attenzione ai problemi della nostra lingua; ci invita ora a riflettere su Volgare di ieri, volgari di ogg