Giovedì 19 dicembre, a partire dalle ore 16, presso il MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, in via di Roma n.13, A.L.I.Ce. Ravenna odv (Associazione Lotta all’Ictus Cerebrale) e Ausl Romagna Distretto Sanitario di Ravenna, con il patrocinio del Comune di Ravenna, presenteranno la pubblicazione “Ricomincio da Me – La Vita dopo l’Ictus”, una raccolta di racconti di vita e storie personali di persone colpite da ictus cerebrale.
Daniela Toschi, presidente di A.L.I.Ce. Ravenna ODV dichiara: “Leggendo le interviste rilasciate dai nostri soci e conoscendo le loro specificità anche attraverso i caregiver che se ne prendono cura, proviamo una forte ammirazione per la capacità, dopo il contatto con la sofferenza, di ricominciare da se stessi. Si cerca di migliorare la qualità della vita e ottimizzare le proprie capacità residue, fisiche, psicologiche e relazionali, partecipando attivamente alla propria riscoperta e rinascita e guardando al futuro”.
La pubblicazione mette in luce non solo l’importanza delle cure mediche, ma anche la necessità di valorizzare la soggettività della persona e delle esperienze di vita dei pazienti, senza dimenticare il punto di vista dei familiari, che vivono in prima persona il percorso della malattia.
A sottolineare questo approccio, la dottoressa Roberta Mazzoni, Direttore del Distretto Sanitario di Ravenna, spiega: “Su questi presupposti si innesta la medicina narrativa, secondo la quale la pratica clinica, essendo un sistema culturale, è fondata su credenze, simboli e valori dotati di un significato sociale e individuale. È in base a questi elementi che la malattia viene interpretata sia sul piano soggettivo-esperienziale che su quello clinico”.
L’evento, che oltre agli interventi di Daniela Toschi e Roberta Mazzoni vedrà partecipi anche il dottor Pietro Querzani, neurologo e vice presidente di A.L.I.Ce Ravenna, lo psicologo Francesco Ritacca, alcuni intervistati e volontari dell’associazione, rappresenta un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’ictus cerebrale, dando voce a chi ha vissuto questa esperienza e promuovendo una cultura sanitaria che integri il valore delle storie personali nella pratica clinica.
L’appuntamento è aperto alla cittadinanza.