Appuntamento speciale al Cinema Europa: Edwin Porter, Georges Méliès, Buster Keaton, tre maestri del cinema muto, musicati dal vivo al pianoforte da Alceste Neri, docente nei Conservatori di Pesaro, Bologna e Ferrara, oltre che alla Scuola Comunale di Modigliana. 

Martedì 18 ottobre il cineclub Il Raggio Verde torna con una nuova serata evento al Cinema Europa. Si tratta del cineconcerto originariamente previsto in Arena Borghesi il 30 agosto scorso, annullato a malincuore a causa del maltempo. Tante le richieste di riproporre il programma cancellato dalla pioggia. 

Grazie alla collaborazione pluriennale fra cineclub e il Cinema Europa, il cineconcerto verrà quindi riproposto nella sua interezza. A partire dalle 21.15 si susseguiranno tre capolavori del cinema muto: La grande rapina al treno (1903), La lanterna magica (1903) e Il Cameraman (1928). Biglietto unico, 8€

Le prime due opere hanno rappresentato un punto fermo nei primi anni del cinema muto; il terzo film fu un riferimento negli anni conclusivi dei primi quasi trent’anni di vita della Settima Arte, quando ormai si stava preparando il passaggio al sonoro. 

Tutti e tre i film saranno musicati dal vivo, con una colonna sonora inedita, appositamente ideata per la serata da Alceste Neri.

La grande rapina al treno fu uno dei primi film ad introdurre il montaggio cinematografico come oggi lo conosciamo, in grado di rappresentare, in poco più di dieci minuti di racconto diretti da Edwin Porter, lo svolgimento di più azioni simultanee come non era mai stato fatto prima. 

La lanterna magica è uno degli studi più rappresentativi della cinematografia di Georges Méliès. Il regista francese arricchisce i cinque minuti di racconto di numerose illusioni ottiche, mediante strumenti che negli anni successivi saranno alla base del lavoro di moltissimi set. 

Il Cameraman è uno degli ultimi grandi esempi della comicità di Buster Keaton, un’ora e dieci minuti di film durante i quali viene portata avanti una riflessione sulla macchina da presa come strumento di rapporto con il reale e come mezzo di verifica. Se Il Raggio Verde è riuscito quest’anno ad organizzare una rassegna cinematografica estiva tutta incentrata sul metalinguaggio, probabilmente è merito di questo racconto ideato da Keaton e dal regista Edward Sedgwick, che, decenni prima di Godard e Antonioni, iniziarono a ragionare dell’invenzione del film nel film, indagando sul rapporto fra l’artista e la realtà.