Cambiamento climatico, eventi estremi, specie aliene che mettono a rischio gli ecosistemi, aumento drammatico dei costi energetici: sono tante le sfide da affrontare per le cooperative dell’agroalimentare e della pesca e dell’acquacoltura associate a Legacoop Romagna e Legacoop Imola che si sono date appuntamento martedì 25 giugno nella sala riunioni della Cooperativa Terremerse di Bagnacavallo per il congresso territoriale di settore. A confrontarsi, in vista degli appuntamenti regionali e nazionali, c’erano i rappresentanti di 75 imprese con 23.200 soci e 7.700 occupati, che generano una produzione complessiva di oltre 2,2 miliardi di euro.
Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente di Legacoop Agroalimentare nazionale, Cristian Maretti, il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi e il presidente di Legacoop Imola, Carlo Alberto Gollini. L’assemblea territoriale è stata anche occasione di approfondimento (grazie agli interventi del Direttore Generale Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, Valtiero Mazzotti, e del responsabile filiere e analisi di mercato ISMEA, Fabio Del Bravo) sulla evoluzione della politica agricola comune e sui mercati agroalimentari nel contesto della crisi globale.
«Purtroppo l’alluvione — spiega il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — ha inciso in maniera pesante sul settore, e le aziende ci segnalano ancora forti ritardi nei ristori, mentre avremmo invece bisogno del massimo sostegno possibile da parte del governo. Le sfide per le cooperative del settore agroalimentare sono molteplici e complesse e il nostro sistema si impegna a sostenere le proprie associate con proposte concrete: occorre puntare sull’innovazione per affrontare un futuro caratterizzato da cambiamenti climatici e trasformazioni economiche, promuovendo un modello di economia che sia in grado di conciliare sviluppo e centralità delle persone e delle comunità».