C’è l’accordo in Parlamento europeo sul nuovo Regolamento Ue delle Indicazioni Geografiche: per la prima volta è stato proposto un testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che può garantire maggiore allineamento, chiarezza e protezione per chi produce e acquista.
“Oggi è una giornata importante per la Dop economy italiana e per quella dell’Emilia-Romagna che, con le sue 44 Dop e Igp, vale 3,6 miliardi di euro ed è il cuore agroalimentare del Paese- ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. E questo grazie al lavoro del Parlamento Ue e, in primo luogo, del relatore del testo, l’onorevole Paolo De Castro, fatto partendo da un ascolto vero e capillare delle istanze dei territori”.
In particolare, ha spiegato l’assessore, le norme in materia di procedura, sui Consorzi e le novità in merito alla protezione rafforzata, sono state unificate nel nuovo regolamento delle Indicazioni Geografiche, per tutti i settori: agro-alimentare, vitivinicolo e delle bevande spiritose.
Questo per garantire un reddito adeguato ai produttori, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo rurale, con un’attenzione mirata al rafforzamento del ruolo dei Consorzi, alla maggiore protezione, sostenibilità e trasparenza verso i cittadini che acquistano i prodotti.
I Consorzi dei produttori, prosegue Mammi, “rappresentano il motore di sviluppo delle Indicazioni Geografiche e continueranno ad avere maggiori e migliori responsabilità: mi fa molto piacere che sia stata salvaguardata l’applicazione degli schemi nazionali, tra cui quello del nostro Paese, che già funziona in maniera efficace, e che sia stata soprattutto rafforzata la protezione on line dei prodotti”.
Per l’assessore, è ottima anche la volontà “di impedire tutti quei procedimenti che hanno consentito in questi anni a Stati membri dell’Unione europea o a produttori di sfruttare indebitamente la reputazione delle indicazioni geografiche tramite norme tecniche nazionali, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, dando il via libera a mistificazioni e tentativi di imitazione tali da confondere chi acquista i prodotti”.
Il regolamento prevede inoltre più attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale che è da sempre al centro delle produzioni delle Dop e delle Igp, così come maggiore impegno per la trasparenza verso i cittadini che acquistano, con l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Ig il nome del produttore. Allo stesso tempo, per i soli prodotti Igp, sarà obbligatorio indicare in etichetta anche l’origine della materia prima principale, nel caso in cui provenga da un Paese differente rispetto allo Stato membro in cui si colloca l’areale di produzione.
A seguito dell’accordo, l’iter parlamentare prevede ora l’approvazione finale da parte della Plenaria del Parlamento tra il 31 maggio e il 1 giugno prossimi e l’avvio dei negoziati interistituzionali con i Ministri.