Sostenere il ricambio generazionale nelle imprese agricole e favorire l’ampliamento di quelle di nuova costituzione o condotte da giovani, con sgravi fiscali e incentivi per la cosiddetta “staffetta generazionale”. Lo chiede il Movimento 5 stelle, che con un’interrogazione ha portato in Regione il tema della competitività delle aziende del settore agricolo e delle azioni che la giunta può mettere in campo affinché queste “rispondano positivamente alle trasformazioni che impongono i nostri tempi e il mercato”. Secondo i pentastellati si potrebbe concedere la possibilità a chi ha più di 55 anni di età di “offrire parte della sua occupazione” a un giovane con età inferiore ai 30 anni, attraverso la sottoscrizione di un contratto di lavoro a tempo parziale per ciascuno (il lavoratore più anziano per ridurre il suo rapporto di lavoro di almeno un 40% del normale orario di lavoro, il giovane neoassunto coprirebbe l’orario di lavoro che è stato ridotto al lavoratore anziano).

“Così si garantirebbe un raddoppio del carico occupazionale aziendale per il primo periodo- si legge nell’atto ispettivo- l’acquisizione di competenze al neoassunto e il ricambio generazionale nella seconda fase, quando il lavoratore senior andrà in pensione, fase in cui il nuovo assunto avrà la piena padronanza della mansione lavorativa, oltre all’incremento orario”. Insomma, una soluzione che per i consiglieri M5s la soluzione “promuoverebbe la creazione di posti di lavoro oltre a portare alla graduale uscita dal sistema produttivo dei lavoratori anziani”. Questo considerando che “per avviare un’attività agricola occorrono investimenti importanti, difficilmente accessibili per un giovane” e che “malgrado la riduzione del prezzo della terra, le compravendite continuano a essere limitate a causa delle prospettive incerte di alcuni comparti produttivi, oltre che alla volatilità dei mercati agricoli”.

Per questo il M5s chiede alla giunta di “avviare specifiche misure volte a facilitare il ricambio generazionale nelle imprese adeguatamente dimensionate”; di favorire “l’ampliamento delle imprese condotte da giovani, ma con dimensioni economiche troppo modeste o con problemi strutturali ancora irrisolti”; di sostenere l’accesso in agricoltura di “forze imprenditoriali provenienti da altri settori, attraverso lo strumento della staffetta generazionale avviando misure che sostengano tale pratica (incentivi e sgravi previdenziali ed assicurativi)”; di incentivare l’occupazione nelle imprese agricole “attraverso la staffetta generazionale dei lavoratori subordinati dell’impresa con incentivi economici dedicati a rendere fattibile tale soluzione” e di “avviare azioni volte a sostenere la competitività delle imprese agricole di nuova costituzione”.