Le Cooperative Agricole Braccianti di Ravenna hanno siglato un contratto integrato con Promosagri, in collaborazione con l’agronomo Paolo Rosetti, al fine di potenziare l’utilizzo delle nuove tecnologie e le competenze in tema di “Precision farming”.
Il 2020 sarà l’annata più difficile degli ultimi decenni per una serie di terribili cause quali la pandemia, la cimice asiatica, le gelate primaverili e lo spauracchio del crollo dei prezzi delle produzioni. Le CAB tuttavia non intendono farsi trovare impreparate per la ripresa e lo vogliono fare anche grazie all’utilizzo di tecnologie di precisione.
Da oltre 10 anni queste realtà uniche nel panorama europeo lavorano con mappe digitalizzate e geo-referenziate con rilevazioni e guide satellitari, arrivando, in alcune operazioni colturali come concimazione e semina, ad intervenire secondo le caratteristiche biochimiche e fisiche di dettaglio dei terreni, mentre nel settore zootecnico sono stati introdotti robot di mungitura e software per la gestione dell’alimentazione, della salute e benessere animale.
Con questo accordo si intende elevare ulteriormente la qualificazione del gruppo. “L’importante bagaglio di esperienza di alcune CAB costituisce una base di partenza per le altre che possono così contare sulla condivisione della conoscenza”, spiega Rosetti. “Lavoreremo – continua – per completare la mappatura delle superfici e le linee guida per i trattori entro quest’anno, aumentando così l’efficienza della gestione dei mezzi di produzione. Una pratica che comporterà un risparmio di risorse tra il 10 e il 20%. Nella fase successiva verranno potenziate le tecnologie satellitari per la gestione idrica. Infine pensiamo di implementare ancor più la tecnica del rateo variabile per la distribuzione selettiva di concime e antiparassitari”.
L’Agricoltura di Precisione è una tecnologia rivoluzionaria e inevitabile. Diversi soggetti operano in questo settore tecnologico, oggi in piena espansione. In assenza di politiche adeguate, tuttavia, il rischio è che i mercati concentrino l’offerta in monopoli e oligopoli. “Per cartografia e dati utilizziamo già software open source, ma deve essere garantita l’accessibilità alle innovazioni, la tutela dei dati agronomici, favorendo la concorrenza e la trasparenza secondo standard internazionali”, sostiene Stefano Patrizi, presidente di Promosagri. “In questo senso temiamo che, ancora una volta, in mercati non controllati pochi soggetti finiscano per sottrarre valore alla campagna. Una questione che purtroppo non è stata ripresa nelle Linee guida del Ministero approvate con decreto ministeriale il 22 dicembre 2017 e che continua ad essere sottovalutata”.