È scomparso nella notte a 83 anni,Romano Maggi, una vita per il calcio.
Di origine toscana, essendo nato a Firenze, Maggi iniziò come giovane calciatore nel San Francesco e poi subito nella Robur Faenza, dove percorse tutta la trafila dagli esordienti fino alla prima squadra. Terminata nel 1970, a 33 anni, l’attività di giocatore, intraprese quella di allenatore, sempre nella Robur Faenza, dove rimase molti anni vincendo diversi titoli locali, un campionato regionale Giovanissimi, proprio nell’ultima stagione di vita del sodalizio manfredo, e il prestigioso Trofeo Sarti.
Dal 1976, con alcune parentesi (tra cui quella alla Virtus Faenza dal 1991 al 1995 e quella di segretario nel San Francesco), ricoprì l’incarico di direttore sportivo e poi responsabile del settore giovanile del Faenza calcio fino al 2005, scoprendo diversi giocatori tra i quali Francesco Clementini.
L’esperienza accumulata da Maggi nei molti anni dedicati al vivaio, trampolino di lancio delle “promesse biancoazzurre”, lo portò a svolgere tra l’altro anche il ruolo di osservatore per il Cesena a contatto con Arrigo Sacchi.
Nel Comitato Figc di Faenza Maggi, segnalò giocatori come Giovanni Bosi (poi professionista in A e B), Floriano Lasi e Davide Calderoni.
Dal 2006 entrò nel Borgo Tuliero, società per cui ha collaborato con grande dedizione fino ad oggi continuando il suo lavoro di segreteria con la sua fedele macchina da scrivere.
Romano Maggi ha sicuramente scritto un pezzo di storia del calcio faentino.
Il Comune di Faenza lo onorò nel 2013 con il premio “Una vita per lo sport”, a riconoscimento del lungo e infaticabile impegno e passione in ambito sportivo, mentre qualche anno prima la FIGC gli aveva attribuito il diploma di benemerenza per la preziosa attività svolta nel settore giovanile.
La società Faenza calcio porge sentite condoglianze alla famiglia del caro Romano.