È morto all’età di 92 anni, don Giovanni Montanari, sacerdote diocesano che per anni è stato direttore dell’Archivio e del Museo arcivescovile oltre che conosciutissimo studioso di storia locale.
Originario di Longastrino, venne ordinato sacerdote nel 1955 da monsignor Egidio Negrin. Alla fine degli anni ’50 assunse vari incarichi come vice-assistente dell’Azione Cattolica e come vice-rettore. Dopo gli studi teologici al Pontificio Seminario romano Maggiore all’Università Lateranense (e dopo essersi laureato con una tesi in “Determinazione e libertà in San Tommaso D’Aquino pubblicata nelle edizioni dell’Università), e gli sudi filosofici all’Università di Bologna (con una tesi si Maritain), ha insegnato teologia e filosofia negli Stati Uniti per 11 anni al Saint Bernard Seminary di Rochester (New York) e alla Gannon University di Erie (in Pennsylvania) passando alla York University di Toronto.
Archivista dal 1986, ha collaborato con Alfredo Stussi, della Normale di Pisa per la pubblicazione della Canzone ravennate, valutata come il più antico componimento poetico in lingua volgare, che era conservata all’interno dell’Archivio arcivescovile. Ha scritto vari saggi e libri sulla storia di Ravenna: tra essi “Ravenna, patrimonio dell’umanità , globalizzazione e storia culturale” (Edizioni Longo)
“La sua passione erano la teologia e la filosofia, e in particolare San Tommaso d’Aquino – racconta don Alberto Graziani, direttore di Santa Teresa struttura che lo ha accolto una decina d’anni fa -. Negli ultimi anni a Santa Teresa era accogliente e festoso. Ha celebrato Messa con me finché ha potuto”.
L’Arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni e tutto il presbiterio lo affidano alla misericordia del Signore nella certezza della vita eterna e ringraziano il Signore per la sua preziosa testimonianza nel mondo culturale.