A un mese dall’alluvione l’assessora ai Lavori Pubblici, Protezione Civile e Decentramento Veronica Valmori ripercorre alcuni momenti significativi per ringraziare
il personale dell’Ufficio Tecnico che in quei giorni ha lavorato senza sosta nel presidio del territorio.
Il patrimonio delle persone
L’emergenza ci dà la misura del patrimonio di persone che abbiamo a fianco e che spesso viene sottovalutato nel tempo ordinario: persone dedite al lavoro, attaccate al territorio, preparate e competenti che operano nel settore lavori pubblici del Comune di Lugo, dagli amministrativi, ai tecnici, dagli operai al dirigente.
È passato un mese esatto dalla notte tra il 16 e il 17 maggio quando il territorio è stato oggetto di un’allerta rossa senza precedenti per criticità idrauliche. Eravamo preparati all’arrivo di una pioggia battente ma, soprattutto, sapevamo che a monte le precipitazioni annunciate erano intense e che il mare in quei giorni non avrebbe ricevuto in modo adeguato; insomma le condizioni per una preoccupazione fortissima erano tutte presenti e l’Amministrazione, con l’insediamento del Centro Operativo Comunale, era operativa in tutte le sue strutture. Le riunioni con il Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura erano continue già a partire da domenica 14 maggio.
Il 16 maggio avevamo una sola priorità: avvertire e mettere in sicurezza le tante persone che vivono nelle frazioni in prossimità degli argini pensili dei fiumi Senio e Santerno. Quando tutti i corsi d’acqua hanno superato soglia 3 con l’aiuto della Polizia Locale, della Polizia di Stato e dei Carabinieri si è provveduto ad evacuare gli immobili adiacenti a quegli argini che da lì a poco tempo non sarebbero più stati in grado di trattenere l’enorme quantità acqua. Ricevevo gli aggiornamenti e li inoltravo al personale dell’ufficio tecnico, instancabile e insostituibile presidio del territorio in quelle lunghissime ore quando tutti sapevamo che qualcosa sarebbe successo. Dovevamo solo capire quale fiume e in che punto avrebbe iniziato a esondare. Poi la notizia arrivò. Tre esondazioni del Santerno in un raggio di pochi chilometri. Anche io mi trovavo sul posto e ricordo l’argine che sembrava una spugna imbevuta d’acqua e la paura di quel rumore sordo quando ha ceduto tra Ca’ di Lugo e S. Lorenzo. Due dei nostri dipendenti erano proprio lì, preoccupati da una luce rimasta accesa in una casa che risultava già evacuata.
Tanti interventi sono stati fatti in quella notte e nei giorni immediatamente successivi, i ruoli e le mansioni non esistevano più, si trasportavano materiali per i soccorsi, si chiudevano strade, si mettevano in sicurezza le persone, si facevano sopralluoghi spesso anche mettendo in pericolo i propri mezzi e la propria incolumità.
Ancora oggi il lavoro è incessante, si fanno valutazioni, progetti e ripristini sul patrimonio comunale e non solo e per questo voglio ringraziare tutto il personale dell’Ufficio Tecnico ma un ringraziamento personale e speciale lo voglio fare a chi in quei giorni ha messo da parte sé stesso, la propria casa e anche la propria famiglia per il bene comune.