L'Orchestra Cherubini

L’ottava stazione del festival itinerante “Rossini Open” (Fuori dal teatro, dentro le città) si terrà lunedì 4 novembre alle 20.30 al Teatro di San Lorenzo (in via dei Bartolotti 9 a San Lorenzo) per una imperdibile serata interamente dedicata alla musica della nota compositrice Silvia Colasanti. Romana, classe 1975, è senza dubbio l’autrice italiana più attiva ed eseguita nel mondo, già allieva di Fabio Vacchi, recentemente nominata direttrice artistica del Festival della Valle d’Itria e reduce dal successo della sua ultima opera lirica commissionata dal Teatro dell’Opera della capitale, “L’ultimo viaggio di Sindbad” su testi di Erri De Luca, trasmessa in diretta da Radio3 il 16 ottobre scorso. Della Colasanti con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Paolo Marzocchi, pianista e compositore già vincitore del Premio Rossini, a San Lorenzo si potranno ascoltare in apertura il brano “Tre notti” per quartetto d’archi del 2016 (tratto dallo spettacolo teatrale “Tre risvegli” di Patrizia Cavalli andato in scena al Festival dei Due Mondi di Spoleto) e poi una delle sue opere più apprezzate degli ultimi anni, “Arianna e il Minotauro” (2019), melologo per voce recitante, soprano e ensemble su libretto di Giorgio Ferrara e René de Ceccatty. In questa nuova produzione del Teatro Rossini di Lugo in trasferta al Teatro di San Lorenzo, il soprano sarà Laura Zecchini, la voce narrante quella straordinaria di Elio De Capitani – attore, regista e colonna del Teatro dell’Elfo di Milano – l’ensemble strumentale, di 12 elementi, è quello dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, con la direzione affidata a Paolo Marzocchi. Si tratta di un melologo, cioè di un brano per voci e orchestra, genere assai caro alla Colasanti. Proseguendo un percorso di rilettura dei miti secondo un linguaggio e una sensibilità contemporanei, Silvia Colasanti sceglie la forma del melologo per tornare ad affrontare la storia del Minotauro, già al centro di una fortunata opera presentata al Festival dei due Mondi di Spoleto nel 2018. In “Arianna e il Minotauro”, la dialettica tra parola recitata e musica che caratterizza la tradizione musicale del melologo, si intreccia anche con il canto, in una moltiplicazione ulteriore di possibilità espressive. Il mito di un mostro terrificante si trasforma in un dramma “umano”: Minotauro, caratterizzato da forza bruta, non distingue il bene dal male, ma è un personaggio ingenuo, confuso e innocente, al quale si contrappone l’uomo come carnefice, capace di inganno e falsa amicizia, qui rappresentato da Arianna, sorellastra del Minotauro, poiché figlia della stessa madre Pasifae. Minotauro è un attore, mentre Arianna è un soprano. La partitura musicale della Colasanti è ricca di contrasti che raccontano la doppia anima del Minotauro e la sua confusione: spesso ad aggressivi ostinati ritmici si alternano momenti immobili e rarefatti, durante i quali il Minotauro si interroga, dialoga con sé stesso, sogna di essere un uomo. Un ensemble di 10 elementi incastona le linee vocali dei protagonisti e diventa protagonista esso stesso in alcuni snodi formali dell’azione. Alla solitudine del Minotauro si contrappone il ricordo delle giovani vittime a lui destinate, che lo accerchiano minacciosamente prima di essere uccise, una dopo l’altra, in una battaglia tutta percussiva e astratta. La tensione sfocia nel lirismo quando il Minotauro, vedendo una delle giovani vittime a lui destinate se ne innamora, senza però riconoscere davvero questo sentimento. Il lirismo si fa invece subdolo con l’ingresso di Arianna, sorellastra del Minotauro, entrata nel labirinto con Teseo per ingannarlo con un finto sentimento di amicizia e amore fraterno, per poi ucciderlo. Il finale è affidato alle ultime parole del Minotauro prima di morire: una lunga preghiera intima e sofferta su cupi rintocchi di campana.

Biglietti in vendita on line sul sito www.vivaticket.com/ e presso i punti vendita vivaticket
Giorno di spettacolo: presso la sede di spettacolo, 1 ora prima dell’inizio del concerto.
Prezzo biglietti € 10.00