“Leggendo l’intervista all’assessore Costantini pubblicata stamane dal Corriere Romagna, che addossa all'”offerta inadeguata” delle strutture ricettive le responsabilità per il significativo calo di presenze turistiche a Ravenna e nei lidi, salta all’occhio un fatto: di inadeguato a Ravenna c’è soprattutto l’assessore al Turismo.
Costantini sostiene che gli alberghi di lidi e città siano strutturati solo per accogliere le famiglie e questo, a causa di un loro diminuito potere di spesa, li metta fuori mercato: dovrebbero rivedere la propria offerta e rivolgersi a single o coppie con maggiore disponibilità economica, secondo lui, e il problema del calo delle presenze in città e nei lidi sarebbe risolto.
La povertà del ragionamento evidenzia tutte le carenze tecniche che questa amministrazione mette in campo nella raccolta e lettura dei dati (tra l’altro carenti per stessa ammissione di Costantini), nella comprensione dei fenomeni, ma soprattutto nella visione d’insieme dell’offerta turistica di Ravenna e dei suoi lidi.
L’assenza totale di oggettività e di autocritica fa dimenticare all’assessore quale sia lo stato dei trasporti, della rete infrastrutturale e della logistica, quale il degrado del territorio, quale l’impatto della comunicazione su alluvione e mucillagine, quale l’assenza complessiva di una strategia per la destinazione.
Forse Costantini non passeggia mai per Ravenna e non si accorge dell’immondizie che si accumula, della carenza di sicurezza di alcune aree ormai ostaggio di balordi e scenari di continue risse e violenze anche gravi, dell’assenza persino di indicazioni banali sui principali servizi in inglese.
Forse Costantini non ha mai cercato di andare o tornare da Porto Corsini coi mezzi pubblici, di capire da dove arrivano i croceristi e soprattutto dove costoro credono di trovarsi e cosa cerchino.
Non ha nemmeno, il nostro assessore, provato a portare un anziano, magari con difficoltà di deambulazione, in spiaggia con un mezzo privato.
Forse Costantini non ha gli strumenti per leggere i dati sulla richiesta di camere triple e quadruple che ai nostri hotels richiedono o i tassi di riempimento delle camere destinate ai turisti “non famiglia e altospendenti” (vuote), o dei concorrenti sleali degli hotel, come B&b e Airbnb, che così spesso infischiandosene dei limiti di legge, generano vero e proprio abusivismo.
Forse Costantini dovrebbe fare un bagno non nel nostro mare, ma di umiltà, e riconoscere che l’amministrazione ha gravi responsabilità nella perdita di allure di una Ravenna che è sempre meno vista come una destinazione appetibile o quantomeno presenta ampi margini di miglioramento.
A questo dovrebbe pensare, invece di criticare l’offerta ricettiva che i privati, colonna vertebrale del sistema turistico romagnolo, hanno fatto crescere nei decenni nonostante amministrazioni miopi e insipienti.
Ma d’altro canto la confusione con cui si sta muovendo è evidente: ci chiediamo anzi cosa ci si possa aspettare da un assessore che un giorno dichiara che “l’esperimento di viale delle Nazioni è andato bene e l’anno prossimo verrà riproposto” ma poi dopo una settimana, incalzato da opposizioni, associazioni ed opinione pubblica ritratta dichiarando che “raccoglierà tutti i dati utili, li analizzerà e poi avvierà un confronto con associazioni di categoria e consiglio territoriale”?
Filippo Donati e Nicola Grandi
Consiglieri comunali di Viva Ravenna