Gran finale per la sesta edizione di ScrittuRa, il festival letterario bizantino. Dopo due settimane di incontri gremiti arrivano tre appuntamenti per chiudere la stagione con Vinicio Capossela, Kim Rossi Stuart e lo scrittore inglese Jonathan Coe, sempre a Palazzo dei Congressi in largo Firenze a Ravenna.
Il 30 maggio alle 19 il cantautore e scrittore Vinicio Capossela dialoga con Alberto Rollo in “Parole per uomini e bestie” partendo da La ballata del carcere di Reading scritto da Oscar Wilde nel 1898. Un dialogo sul rapporto tra letteratura e musica partendo dai testi dell’ultimo disco di Vinicio Capossela “Ballate per uomini e bestie”. La letteratura ha sempre avuto una grande importanza nei suoi testi in cui si leggono riferimenti a Omero e Melville, a Wilde e John Fante.
A tre anni di distanza dal suo ultimo album di inediti, Canzoni della Cupa, Vinicio Capossela torna con un nuovo progetto discografico. “Ballate per uomini e bestie” è il suo nuovo album di inediti ed è il suo undicesimo lavoro in studio. Ballate per uomini e bestie guarda alle pestilenze del nostro presente travolto dalla corruzione del linguaggio, dal neoliberismo, dalla violenza e dal saccheggio della natura. In un’epoca in cui il mondo occidentale sembra affrontare un nuovo medioevo inteso come sfiducia nella cultura e nel sapere e smarrimento del senso del sacro, Capossela sceglie di pubblicare un canzoniere che, evocando un medioevo fantastico mette in mostra le similitudini e il senso di attualità che lo legano profondamente alle cronache dell’oggi.
Il racconto e il canto divengono strumento per tentare un riavvicinamento al sacro e alle bestie, indispensabile punto di accesso al mistero della natura, anche umana. Ciascuna canzone si ricollega a un tema del nostro presente. La forma scelta da Capossela per questa sua nuova impresa artistica è quella della ballata, come occasione di pratica metrica e di svincolamento dalla sintesi.
Al disco partecipano musicisti d’eccezione come Marc Ribot, Massimo Zamboni, Teho Teardo, Riccardo Tiseo, Daniele Sepe, Peppe Frana e molti altri.
Il 1 giugno alle 18 l’attore Kim Rossi Stuart, l’attore che ha segnato la storia del cinema italiano interpretando film come Al di là delle nuvole, Pinocchio, Le chiavi di casa, Romanzo criminale, Piano, solo, Questione di cuore, Vallanzasca e Anni felici, approda alla narrativa con una serie di racconti raccolti in “Le guarigioni” (La Nave di Teseo) in cui costruisce personaggi curiosi, burberi, inafferrabili, irrisolti e romantici. Kim Rossi Stuart ha interpretato parti memorabili collaborando con registi come Roberto Benigni, Ridley Scott, Michelangelo Antonioni e Wim Wenders.
Il 3 giugno alle 18 Jonathan Coe presenta “Middle England” (Feltrinelli) al Palazzo dei Congressi: Un viaggio astuto, illuminato e illuminante nel cuore della nostra crisi inglese al tempo della Brexit dialogando con Matteo Cavezzali.
Quello che Jonathan Coe ha sempre trasformato in capitoli e parole è il cambiamento in atto della società inglese. In ogni riga, nella sua attenta punteggiatura, sembra si respiri il carattere profondo dell’Inghilterra contemporanea.
Jonathan Coe ha studiato al Trinity College di Cambridge e all’Università di Warwick, dove ha anche insegnato Poesia Inglese. Vive a Londra. Ex musicista semi-professionista, cultore di progressive rock e rock psichedelico, ha lavorato come giornalista freelance e come correttore di bozze e ha scritto di musica jazz e cabaret. Considerato uno dei maggiori talenti della narrativa mondiale, erede ideale di Martin Amis e Julian Barnes per lo sguardo critico e dissacrante verso la società inglese, ha esordito nel 1987 con “Donna per caso”, cui sono seguiti alcuni dei romanzi maggiormente letti e acclamati della letteratura anglofona contemporanea: “La famiglia Winshaw” (1994), critica feroce dell’era tatcheriana; “La casa del sonno” (1997), che prende di mira il mondo universitario; “La banda dei brocchi” (2001), ritratto dei «marroni anni Settanta» (come li definisce l’autore), e “Circolo chiuso” (2004), dove lo sguardo pungente di Coe non risparmia neppure i più recenti anni Duemila. Dopo “La pioggia prima che cada” (2007) ha firmato ulteriori prove di successo, tra le quali “Expo 58” (2013), la raccolta di racconti “Disaccordi imperfetti” (2015) e il romanzo “Numero undici” (2016), «una satira graffiante dello stato delle cose, dalla trama barocca ed estremamente allusiva» (“The Sunday Times”).