Il torrente Sintria scende da Zattaglia e confluisce nel Senio prima di Tebano. È stato uno dei corsi d’acqua dal quale è iniziata l’alluvione di maggio. Il torrente è esondato. La frazione brisighellese è rimasta isolata per giorni a causa delle frane, senza luce e senza telefono. Il Sintria si è trascinato dietro alberi e terra. Una valanga d’acqua, 24 ore di terrore l’hanno definito i residenti, che poi si è riversato dentro il Senio, aumentando sempre di più di dimensioni, travolgendo Castel Bolognese e Solarolo. Lungo la provinciale Lame, gli alberi si sono ammassati contro il ponte all’incrocio con via Torre Minori. In quasi 5 mesi, l’unico intervento lungo il fiume l’hanno fatto i residenti, tagliando quella montagna di legna. Oggi, in alcuni tratti, dall’alto, non si riesce a scorgere il Sintria, ricoperto dalla vegetazione che cresce attorno all’alveo. Sono tantissimi gli alberi crollati all’interno del corso d’acqua o lungo le sponde. Decine gli smottamenti scavati dal torrente ingrossato.
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