Il gruppo di presepisti di Pieve Cesato, coordinato e trascinato dalla vena artistica di Tomasino Peroni, ha voluto anche quest’anno proseguire nella scelta di realizzare un presepe “insolito”, quasi “unico”, come è accaduto negli anni passati. Come non ricordare l’incredibile presepe in segatura pressata con statue ad altezza naturale o quello realizzato in cera d’api o quello di cartapesta? Rimanendo nel solco dei Presepi costruiti con materiali di scarto (la segatura è lo scarto del legno tagliato, la cera è la parte scartata dalla smielatura) ecco inserirsi prepotentemente questo presepe realizzato con un materiale raccolto differenziando i rifiuti quotidiani. Idea alquanto originale (e forse anche provocatoria) quella di utilizzare la raccolta di bottiglie di plastica, dividerle per colore, assemblarle per dar vita a statue a grandezza naturale e creare un presepe! Diversi i messaggi del Presepe di Pieve Cesato dove ogni cosa può servire per la scena della nascita di Betlemme, dove il riciclo e la ricollocazione “artistica” di questi scarti della nostra civiltà consumistica danno nuova vita ad ogni materiale, ma anche e soprattutto un messaggio che questa Sacra rappresentazione vuol lasciare è un messaggio ecologico: ripulire il mondo dai rifiuti; rifiuti che potrebbero ben presto e irreversibilmente far morire il creato, e riportare la Luce in ogni uomo. Il Presepe, che è stato inaugurato nella notte di Natale da Mons. Vittorio Santandrea, sarà visitabile fino al 20 gennaio nella Parrocchia di Pieve Cesato.