Si sono svolte nei giorni scorsi alla Fattoria Guiccioli di Mandriole le celebrazioni in ricordo di Anita Garibaldi, che lì si spense il 4 agosto 1849, al termine di una disperata fuga dall’esercito austriaco. Il tragico evento rientra nella Trafila Garibaldina che coinvolse numerose famiglie del ravennate nel salvataggio di Giuseppe Garibaldi. Alla manifestazione ha preso parte il Prefetto Castrese De Rosa che ha potuto visitare per la prima volta il complesso restaurato negli anni Duemila ad opera della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna.
Al Presidente della Federazione delle Cooperative Lorenzo Cottignoli e al Presidente della Fondazione Ravenna Risorgimento e Vicesindaco Eugenio Fusignani è andato il compito di aprire la manifestazione. Cottignoli ha ricordato come l’iniziativa rientri in un progetto di memoria avviato da tempo, in un territorio permeato dai valori risorgimentali, dove sono nate le società di mutuo soccorso, soggetti precursori delle cooperative.
Nel futuro del complesso di Mandriole potrebbe esserci una valorizzazione in chiave ambientale del luogo, dove nei mesi scorsi è stato in parte girato il docufilm di Luca Criscenti “La versione di Anita” che uscirà nel mese di novembre. Quest’anno si ricordano il 160° della morte di Garibaldi, il 120° della nascita della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna e i 100 anni dall’assalto fascista alla sede della Federazione, celebrati il 28 luglio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Dopo il saluto del Vice Presidente dell’Associazione Veterani e Reduci Garibaldini Filippo Raffi, si è svolta la presentazione del libro “Garibaldi passò di qui” di Osiride Guerrini e Laura Montanari, introdotto da Paolo Bolzani, architetto che si è occupato del restauro del complesso di Mandriole. A seguire la conferenza del Professor Dino Mengozzi, ordinario di storia contemporanea all’Università di Urbino, dal titolo “Il corpo di Anita Garibaldi. La reliquia più sacra di Garibaldi”.
Infine la tradizionale deposizione della corona al monumento di Anita realizzato dallo scultore Giannantonio Bucci, il tributo floreale nella stanza dove la moglie di Garibaldi spirò e l’ammaina bandiera con la banda musicale città di Ravenna e il gruppo storico dei Garibaldini.