Fp Cgil e Uil Fpl ribadiscono la loro contrarietà al percorso di coprogettazione che sta interessando l’Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona) del territorio faentino e che ha l’obiettivo di costituire una società consortile, a partecipazione pubblica e privata, candidata quale soggetto gestore dei servizi agli anziani non autosufficienti erogati nelle strutture accreditate del distretto.

Sull’argomento si è svolta una riunione informativa tra i lavoratori e la direzione dell’Asp faentina in merito alla quale Fp Cgil e Uil Fpl chiariscono ancora una volta che la scelta autonoma della direzione dell’Asp non è l’unica possibilità consentita dalla normativa.

“Secondo quanto riportato dai dipendenti – commentano Fp Cgil e UilFpl Uil – i vertici dell’Asp hanno affermato che non ci fosse altra scelta se non il percorso di co-progettazione e che non fosse possibile per un’Asp provare ad aumentare l’offerta di servizi accreditati a gestione diretta. Questo non corrisponde a verità. Non esiste alcun vincolo normativo che vieti all’azienda pubblica di candidarsi a gestire più servizi di quanti attualmente gestiti. L’unica certezza è che, al momento, la delibera regionale sull’accreditamento vieta esplicitamente che possano gestire tali servizi delle società miste pubblico-privato che è la soluzione proposta dall’Asp dell’Unione Romagna Faentina. In verità è il comitato di distretto, del quale fanno parte i sindaci che sono anche i soci dall’Asp, che deve valutare quali fra i servizi accreditati gestire direttamente o tramite Asp e quale è, eventualmente, la parte affidata alla gestione di soggetti privati. A noi pare che ai lavoratori venga raccontato di tutto pur di evitare di assumersi la responsabilità di quello che chiaramente è un processo di privatizzazione, evidentemente accolto con favore dalle istituzioni locali faentine. Altre Asp non hanno fatto questa scelta e – pur nelle tante criticità tra cui la pandemia e la difficoltà a reperire il personale in provincia e in regione – non si prospettano scelte simili a quelle ipotizzate in Romagna Faentina. Fp Cgil e Uil Fpl non possono accettare un dumping contrattuale che farà pagare sulla pelle dei lavoratori il peso delle scelte scellerate del passato così come quelle attuali, a nostro avviso anche illegittime. Pensare che a voler risparmiare, comprimendo salari e diritti dei lavoratori attraverso una privatizzazione, sia il datore di lavoro pubblico e i sindaci del territorio è qualcosa di inaccettabile, a maggior ragione se pensiamo alle battaglie che le stesse forze politiche, che sostengono le giunte locali, stanno conducendo a livello nazionale. E se le battaglie non sono strumentali, allora i sindaci del distretto faentino diano il buon esempio”.

Fp Cgil e Uil Fpl chiedono ad Asp e ai sindaci di giocare a carte scoperte, con la doverosa trasparenza di chi amministra la cosa pubblica. Si condividano con i soggetti coinvolti tutti i contenuti dei percorsi fino a oggi realizzati e si comparino progetti fra loro alternativi per effettuare scelte nel miglior interesse dei cittadini. “Diversamente – concludono Fp Cgil Ravenna e UilFpl – non possiamo che pensare che vi sia già la volontà di esternalizzare tutti i servizi con un calo di qualità, di tutele, salario, diritti per i lavoratori e di garanzie di capacità di programmazione dei bisogni e di governance dei servizi per la cittadinanza. Non ci arrenderemo a questa prospettiva, non ci accontenteremo di poter dire ‘lo avevamo detto’. Questo progetto è dannoso per tutti, utenti, cittadini, lavoratori e va fermato”.