“Non vi è Pace per l’area adiacente all’ormai famosissimo  ponte del piccolo paese del Forese.
Era stato chiuso a seguito dell’alluvione del 2023 a causa dei danni subiti.
Dopo quasi sei mesi di cantiere la sua riapertura è avvenuta ai primi di Ottobre scorso.
Da ieri  altri lavori sono iniziati con il posizionamento di un escavatore, peraltro in grave difficoltà  visto il terreno fradicio per le recenti piogge,  dando vita così, di fatto, alla riapertura del cantiere con ulteriori  nuovi disagi per i residenti.
Ora tre  grandi manufatti in cemento campeggiano lungo la strada e dovranno essere inseriti all’interno dei  relativi argini a ridosso del ponte, demolendo la massicciata già posata e ripristinandola successivamente, una volta inserite le chiuse di irrigazione..
Per semplificare ,una sorta di tre “valvole” che pare dovrebbero impedire all’acqua del canale di scolo di risalire  i fossi adiacenti verso il paese per scongiurare  cosi’ allagamenti.
L’inserimento di questi quattro manufatti, operazione che pare non essere stata prevista e quindi  assente nella stesura del  primo progetto di ripristino del ponte, prevede quindi un nuovo intervento sugli argini.
Un manufatto è già stato inserito .
Per gli altri, nei giorni scorsi, gli operai incaricati hanno dovuto desistere in quanto,  visto le condizioni del terreno, l’escavatore si e’ impantanato.
Ora, a questo punto alcune  semplice domanda sorgono spontanee.
Tenuto conto che queste paratoie erano presenti anche prima del rifacimento del ponte, perchè non sono state previste già nel primo progetto?
Cosa potrebbe accadere in caso di piena del canale a seguito di forti piogge, come accaduto nei giorni scorsi ?
Chi doveva curare la stesura del progetto e chi ha vagliato ed autorizzato il progetto non ha forse visto le esistenti paratoie?
Questa “svista” potrebbe incidere  aumentando i costi ?
In attesa che questi misteri vengano risolti, l’unica certezza per questa area è che come dice la saggezza popolare ” tra fare e disfare è tutto un lavorare “.
Cinzia Pasi