“Il 29 agosto scorso, è stata discussa nel Comune di Ravenna la petizione di Lista per Ravenna, portata avanti da Rosanna Biondi e sottoscritta da 544 cittadini, che chiedeva al sindaco di  restaurare Palazzo Ghigi in rovina e marciume da anni, procedendo con urgenza alla messa in sicurezza e al risanamento dell’immobile. Si tratta di un edificio monumentale situato in via Raul Gardini, nel centro storico di Ravenna, risalente al quattrocento tardo-rinascimentale, di cui rappresenta una delle poche testimonianze rimaste nella nostra città. Il Comune lo acquistò nel 1965 accentrandovi l’anagrafe, lo stato civile, l’ufficio elettorale, la leva e la statistica. Dopo il loro trasferimento negli uffici di viale Berlinguer, il palazzo è stato abbandonato al dissesto, occultato al suo interno, ma evidente soprattutto nel porticato esterno, sottoposto agli insulti quotidiani di vandali, al deposito di rifiuti ed immondezze e all’uso come latrina. Nel 2021, la Giunta de Pascale annunciò di aver posto Palazzo Ghigi al centro di un progetto di risanamento da 200 mila euro. La petizione chiedeva ragione al sindaco anche della sua sparizione.

La petizione ha avuto successo perché, nell’assestamento del piano triennale degli investimenti 2024-2026 deliberato dal Consiglio comunale nel novembre scorso, in cui non esisteva alcun intervento su Palazzo Ghigi, la Giunta de Pascale ha inserito, tra le opere del 2025, il progetto annunciato nel 2021 e mai visto, che ora costa però 300 mila euro.

Si interverrà per eliminare i fenomeni di dissesto più evidenti che interessano la parte storica del fabbricato, risalente alla dominazione veneziana della città, in particolare il porticato e lo scalone interno. Nel porticato, il dissesto riguarda soprattutto la colonna sud-est, in cui si è verificato il distacco delle lastre di rivestimento in pietra, provvisoriamente messa in sicurezza con puntellamenti delle arcate adiacenti. Altre colonne richiedono il risanamento delle lesioni riscontrate nei capitelli o verticalmente. Lungo le pareti dello scalone, in corrispondenza delle zone di attacco delle rampe, che per precauzione sono state puntellate ai pianerottoli, i lavori si concentreranno sulle pericolose lesioni verticali ed oblique. Devono comunque essere riparate, anche nei corpi più recenti del palazzo, rotture o fessurazioni minori su una delle finestre del lato ovest, su certune zone del pavimento e su alcuni muri.”