“Il 16 ottobre scorso, segnalammo al sindaco, con un’interrogazione, che da troppo tempo, sulla via Baiona, all’altezza dello stabilimento Marcegaglia, l’argine che separa il Chiaro del Pontazzo dal canale circondariale Magni, in cui confluiscono gli scoli Valtorto e di Via Cupa, presentava una grave frattura.
Il Chiaro del Pontazzo è una riserva naturale della “Rete Natura 2000”, parte del “Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale” (SIC e ZPS) denominato “Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo”, che si regge su un delicato rapporto dolce/salato e propri specifici gradi di umidità, tanto da essere sottoposto per legge a specifiche “Misure di conservazione”. La rottura dell’argine del Pontazzo, facendo confluirvi prolungatamente flussi rilevanti di acque salate dal canale adiacente collegato al mare, ne stava dunque alterando il fragile equilibrio, nuocendo alla sopravvivenza della flora e della fauna che vi convivono, se non anche alla salute della pineta limitrofa. Affermammo perciò che un così lungo ritardo nella riparazione dell’argine era assolutamente ingiustificato. Qualcosa si deve però essere scosso, dato che in breve tempo la frattura dell’argine è stata riparata.
Dalla risposta data alla mia interrogazione si è potuto anche apprendere che, essendone stata attribuita la causa alla tempesta meteo-marina del 21-22 novembre 2022, dopo un primo intervento di circa 60 mila euro con cui era stata chiusa provvisoriamente la falla, un progetto di 370 mila euro, finanziato con un’ordinanza della presidenza del Consiglio dei Ministri, ha consentito al Comune di Ravenna di appaltare il ripristino e il rinforzamento dell’intero argine in modo che diventi un tronco della ciclovia Adriatica. È stata dunque realizzata una massicciata di prima categoria capace di evitare che i moti ondosi o le correnti lungo il canale possano causare l’erosione delle sponde del nuovo corpo arginale. La durata dei lavori era stata calcolata in 102 giorni. Siccome la gara per l’affidamento dei lavori è stata indetta a fine 2023, si sono dunque scontati dei ritardi, tanto che ancora oggi non si ha certezza del termine dell’opera complessiva. Avendo il Comune fissato come ultima proroga il 4 novembre, i giorni successivi di ritardo saranno oggetto di penale a carico della ditta costruttrice.
Che la falla dell’argine sia stata riparata convenientemente con quasi due anni di ritardo, ha tuttavia procurato danni ambientali al Chiaro del Pontazzo, che nessuno calcolerà e tanto meno attribuirà a specifiche responsabilità, tanto paga Pantalone. Si spera che siano la natura stessa e il tempo a poterli risanare.”