“In queste ore la tensione tra la giunta e il mondo del nuoto ravennate è altissima.

Il nodo del contendere è lo storico progetto di costruzione della nuova piscina, progetto che si trascina da anni mentre l’attuale struttura è sempre meno sicura e fruibile.

Proprio in queste ore le associazioni sportive hanno infatti deciso di mettere in scacco l’amministrazione comunale rischiando di far saltare il banco del project financing.

Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire perché, come Europa Verde-Verdi Ravenna, ci sentiamo molto lontani dal modo di agire di questa amministrazione sui temi dell’edilizia pubblica e perché il caso della piscina comunale sia per noi paradigmatico.

Il mondo dell’associazionismo sportivo legato al nuoto è un fiore all’occhiello di questa città. Un nutrito parterre di realtà che ogni anno ottengono risultati di tutto rispetto, anche su platee internazionali.

Un movimento che non è però solo fucina di talenti, ma anche attrattore di grandi atleti che vengono ad allenarsi in questa struttura da fuori provincia.

La grande forza di questo movimento sta anche nella capacità di accogliere e creare inclusione. Moltissimi sono infatti i corsi di nuoto per disabili, i progetti di arricchimento psico-fisico di persone in difficoltà, per arrivare ad alcune realtà che hanno saputo investire nell’agonismo per persone con diverse abilità, arrivando a far calcare ai loro atleti platee di altissimo livello.

Un movimento che ha saputo fare dello sport un elemento di arricchimento della città con eventi che attraggono diverse migliaia di atleti da tutta Italia. Atleti, allenatori, famiglie che spesso soggiornano in città per più giorni.

Questo movimento è però messo in crisi dall’attuale formulazione del project financing per la costruzione della nuova piscina. Le modalità di demolizione e costruzione della struttura e le caratteristiche della stessa sono state più volte e da più parti criticate tanto che, secondo i dirigenti delle associazioni, porterebbero alla morte del movimento sportivo della città.

Un’eccellenza che rischia di essere messa al palo e distrutta in pochi mesi, se le paure dei dirigenti del nuoto prendessero corpo.

In questa situazione le associazioni sportive hanno deciso di annunciare l’intenzione di costruire la loro piscina.

Questa scelta ci preoccupa non poco perché, se vedrà la luce, sarà la pietra tombale sul project financing ed il rischio di un ulteriore sperpero di denaro pubblico. Mancheranno infatti i due pilastri costitutivi della normativa: stabilità economica e utilità pubblica.

Come potrà sostenersi economicamente una piscina comunale che avrà la concorrenza di tutto il mondo del nuoto locale?

Come si potrà mai definire di “pubblica utilità” un progetto che si contrappone al movimento sportivo cittadino?

Come Europa Verde-Verdi Ravenna non possiamo che essere allarmati da un processo che rischia, comunque vada, di impoverire lo sport da sempre simbolo di dialogo, condivisione e sviluppo locale.

Ogni amministratore pubblico deve assumersi l’onere delle decisioni, è nella natura del ruolo; riteniamo però che queste decisioni non possano che essere frutto di una attenta analisi del contesto, di competenze e di ascolto attivo dei portatori di interessi.

Riteniamo quindi che l’amministrazione comunale in carica, visto anche il breve arco temporale che le rimane, debba urgentemente riaprire un tavolo di concertazione con le associazioni e rivalutare in tempi certi e veloci la propria posizione per giungere ad una soluzione progettuale che sia adeguata al movimento cittadino.

Come Europa Verde-Verdi Ravenna siamo convinti che questa città meriti un impianto di pregistigio e non l’ennesima cementificazione inutile da lasciare in dote ai futuri cittadini ed amministratori, costringendo invece i protagonisti del movimento ad investire per una soluzione alternativa e in concorrenza.”