Il 18 ottobre scorso il Club Dei Tecnici Agricoli Romagnoli “C. Patuelli”, ha indetto una riunione, organizzata da Antonio Venturi, nella sala conferenze di AGRINTESA a Faenza per ricordare la figura del Prof. Cesare Intrieri a un anno dalla scomparsa. La riunione, il cui tema conduttore è stato “Il trasferimento dell’innovazione in viticoltura: il lascito del professor Cesare Intrieri”, si è svolta di fronte ad una sala gremita, oltre che da tecnici, da un pubblico di operatori, agricoltori e dirigenti di settore, tra cui si citano le figure del Presidente CONFCOOPERATIVE Maurizio Gardini, il Presidente CAVIRO Carlo Dalmonte, il Presidente del Consorzio Vini di Romagna Roberto Monti ed i professori universitari Carlo Pirazzoli e Guglielmo Costa.
Nella sua introduzione il coordinatore dell’evento Antonio Venturi ha ricordato il suo passato di tecnico viticolo a fianco di Intrieri, col quale ha svolto la tesi di laurea sui portinnesti della vite, che più volte lo aveva invitato ad aggregarsi al suo gruppo universitario; ha infine comunicato la pubblicazione di un opuscolo sulla serata. Ha poi dato la parola ai tre professori universitari che più di altri ne hanno sviluppato l’insegnamento scientifico: Ilaria Filippetti, Stefano Poni ed Oriana Silvestroni. La Professoressa Filippetti, a nome anche dei colleghi, ne ha ricordato la numerosa bibliografia scientifica, forte di oltre 400 pubblicazioni, da cui ha estrapolato 3 argomenti di ricerca fondamentali; mediante slide sono stati illustrati i lavori scientifici nel campo delle forme di allevamento e loro gestione, della fisiologia viticola e del miglioramento genetico della coltura. Interventi di commento da parte degli altri due colleghi hanno sottolineato il rigore morale, la meticolosità di scienziato e la onestà intellettuale dell’uomo.
La serie degli interventi programmati è stata aperta da Mauro Catena, anche a nome della Dr.ssa Marisa Fontana assente per motivi familiari, che ha ricordato il rapporto con l’ESAVE e la reciproca collaborazione per lo sviluppo della viticoltura regionale. Sono poi seguiti gli interventi di 2 tecnici viticoli (Aldo Pezzi e Riccardo Castaldi) che hanno riconosciuto il contributo di Intrieri alla loro formazione sviluppando in particolare il tema delle prove connesse alle più recenti innovazioni collegate alle forme di allevamento e in particolare alla siepe gestita con potatura semiminima su diverse varietà di interesse regionale. Gian Luca Mordenti si è diffuso sul ruolo avuto dal professore in ambito del vivaismo viticolo anche in rapporto alla registrazione di nuovi cloni e varietà, mentre Luigi Bonato e Ivano Pezzuto hanno mostrato come le idee del professore hanno attecchito a livello nazionale con particolare riferimento, oltre all’Emilia Romagna, al Veneto; un commosso ricordo da parte di Bonato è stato tributato alla figura e all’umanità del professor Intrieri e alla disponibilità disinteressata per il confronto e la divulgazione delle sue idee. Mentre Pezzuto, tecnico dell’azienda agricola Mercante, ha citato la ristrutturazione dell’intera azienda sita ad Oderzo mediante i sistemi di allevamento proposti dal professore, inserendo totalmente la meccanizzazione integrale e realizzando una notevole economia nella gestione produttiva. Successivamente il Prof. Stefano Poni ha proposto di ricordare la figura del suo maestro con l’istituzione di un premio a lui intitolato da assegnarsi in occasione degli incontri biennali in ambito CONAVI dedicati all’innovazione in viticoltura. La proposta ha ricevuto l’assenso entusiasta da parte dei presenti.