Confcooperative Romagna ha incontrato la candidata alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Elena Ugolini. L’incontro è avvenuto questo pomeriggio a Ravenna alla presenza di numerosi consiglieri territoriali dell’associazione di rappresentanza cooperativa.

Tra gli argomenti di carattere “trasversale” portati all’attenzione della candidata ci sono state le questioni relative alla sicurezza idrogeologica del territorio e la carenza di manodopera in tutti i settori economici.

«La nostra mission – ha detto il presidente di Confcooperative Romagna, Mauro Neri – è stare vicino alle cooperative. Ascoltarle, supportarle dal punto di vista giuridico-sindacale e dei servizi, portarne le istanze ai tavoli istituzionali. Oggi le priorità comuni a tutte e 536 le cooperative a noi associate sono legate agli eventi alluvionali e alla competitività economica, messa in crisi da una forte carenza di manodopera».

La sicurezza idrogeologica è in cima alle priorità, secondo Confcooperative Romagna: «Le alluvioni del 2023 e del 2024 hanno minato le certezze delle persone del nostro territorio, che non si sentono più sicure né sul luogo di lavoro né in casa propria – ha aggiunto Neri -. Occorre trovare soluzioni immediate, al di là dei ristori economici, per riportare senso di sicurezza e fiducia. Solo in queste condizioni si potrà ricominciare a guardare avanti».

«La cura ordinaria e la manutenzione dell’ambiente – ha sottolineato Elena Ugolini – va completamente ripensata. Dopodiché il territorio va messo in sicurezza attraverso opere strutturali in cui far confluire le acque quando piove troppo. Ma per fare tutto questo occorrono competenze e c’è la necessità di ridisegnare il modo in cui viene fatto il governo del nostro territorio».

Successivamente Mauro Neri, in rappresentanza di Confcooperative Romagna, si è poi confrontato con la candidata su tematiche più specifiche quali lo spopolamento delle aree interne e la necessità di misure incentivanti per le persone e le imprese che scelgono di vivere e operare in territori decentrati; le questioni calde legate alla cooperazione sociale, stretta tra tariffe inadeguate a coprire i costi dei servizi resi per l’ente pubblico e regime di accreditamento in scadenza; l’agricoltura messa in crisi dal cambiamento climatico e da direttive europee che non tengono conto della realtà internazionale e, di fatto, penalizzano le produzioni agroalimentari interne; la necessità che alle cooperative labour intensive, che danno molto lavoro sul territorio, venga riconosciuto lo scopo mutualistico; il bisogno di nuovi bandi regionali di Edilizia sociale residenziale per poter realizzare abitazioni a costi calmierati per le fasce più fragili; il bisogno di progettazione condivisa con l’ente pubblico fortemente sentito dagli operatori culturali.

«Il percorso che abbiamo fatto oggi pomeriggio è fondamentale – ha evidenziato Elena Ugolini -. Per governare occorre conoscere direttamente i territori, capire quali sono le politiche migliori da realizzare per mettersi al servizio, per supportare, per diventare leva di crescita e di sviluppo. Il pubblico, chi Governa a livello legislativo e amministrativo, dovrebbe innanzitutto pensare alla visione del futuro insieme ai protagonisti dei diversi settori. Serve una visione a lungo termine. Occorrono politiche che e mettano al centro le persone».

Confcooperative Romagna rappresenta 536 cooperative nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e rappresenta 160.000 soci cooperatori e cooperatrici, un totale di oltre 40.000 persone occupate e un valore della produzione di oltre 8,2 miliardi di euro.