Un pullman e diverse auto partiranno per Roma, venerdì 18 ottobre, in occasione dello sciopero unitario di Fim Fiom Uilm dell’intero settore dei lavoratori metalmeccanici dell’automotive, con manifestazione a Roma. Nella stessa giornata sciopereranno anche i lavoratori delle aziende dell’indotto automotive che applicano il contratto collettivo nazionale sottoscritto dalle categorie del commercio, Filcams Fisascat Uiltucs, e i lavoratori in somministrazione rappresentati da Nidil Felsa Uiltemp.

“Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto”. Questo lo slogan scelto per lo sciopero che vedrà la partecipazione di migliaia di lavoratori e lavoratrici provenienti da tutta Italia. È previsto un concentramento a piazza Barberini alle ore 9,30 per il corteo che arriverà in piazza del Popolo, dove ci saranno gli interventi dei delegati e dei segretari generali di categoria.

“Si tratta di una iniziativa di grande rilevanza – spiegano le categorie Fiom, Filcams e Nidil della Cgil in Emilia Romagna – che parla del futuro non solo della filiera dell’automotive, ma affronta temi rilevanti dell’intero settore industriale e del futuro del nostro Paese. La crisi del settore automotive è drammatica in tutta Europa, le notizie provenienti da Volkswagen con le possibili ricadute sulle catene di fornitura – che in regione rappresentano un segmento importante in termini occupazionali e di tessuto industriale – evidenziano l’importanza di politiche europee che rispondano ai forti investimenti e alle politiche protezionistiche cinesi e americane. La situazione del comparto, che vede in Emilia Romagna oltre 20mila lavoratori nella filiera diretta, risulta critica per le scelte e i mancati investimenti di Stellantis che, ben lontana dalla produzione di un milione di veicoli e senza un piano serio di rilancio della produzione, vede ad oggi un calo del 36% delle auto prodotte in Italia. Le lavoratrici e i lavoratori del settore e dell’indotto sciopereranno per richiedere politiche industriali serie a sostegno dei processi di transizione, gli investimenti necessari allo sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture, le risorse per sostenere la ricerca e lo sviluppo tecnologici”.