“La Prefettura di Ravenna ha fatto sapere che oggi è atteso il «quarto sbarco a Ravenna della nave Ocean Viking con a bordo 47 naufraghi». E ha aggiunto che «Si è trattato di un doppio salvataggio, il primo con 6 naufraghi ed un successivo da 41». Dopodiché, siamo alle solite giravolte continuando a mancare un’organizzazione stabile per eventi che non sono certo eccezionali. Si tratta infatti del quarto sbarco della nave di SOS Méditerranée ma del quindicesimo complessivo di navi ONG nel Porto di Ravenna, a partire dal 31 dicembre 2022. Eppure, confessa la Prefettura: «Tenuto conto dell’indisponibilità del Terminal crociere di Porto Corsini e del Pala De André, le operazioni di sbarco si effettueranno alla banchina “Fabbrica Vecchia” a Marina di Ravenna e al Circolo Canottieri alla Standiana». In attesa di un altro giro di valzer la prossima volta, sulla pelle di chi ha già subito abbastanza per caricarsene ancora: dei 47 migranti salvati 33 sono uomini adulti, 4 donne adulte e 10 minori di cui 7 sono non accompagnati; provengono da Egitto, Pakistan, Siria e Bangladesh.

No, non siamo meglio del Governo. Non è vero dunque, purtroppo, come sbandiera de Pascale che «L’anello di Ravenna è uno dei pochi che funziona in Italia, con il Governo che sceglie di prolungare il viaggio delle navi dalle zone SAR fino ai porti del nord, impedendo loro di salvare ulteriori vite nel Mediterraneo». È vero invece che, proprio a seguito del fermo della Ocean Viking il “decreto Piantedosi” sarà valutato dalla Corte Costituzionale. A sollevare il dubbio sulla costituzionalità è stata Roberta Marra, magistrata brindisina. La decisione è giunta nell’ambito del procedimento sul ricorso presentato da SOS Méditerranée contro il fermo disposto lo scorso 9 febbraio a Brindisi dalla Guardia Costiera per presunte violazioni del decreto.

Come abbiamo già detto e continuiamo a ripetere, Ravenna in Comune condivide pienamente le critiche mosse a questo Governo, anche se andrebbero riferite anche a quelli precedenti sia di centrodestra che di centrosinistra. Ci chiediamo però quando Ravenna prenderà finalmente atto di essere un porto “sicuro” dove vengono dirottate le navi umanitarie. Anche se il “decreto Piantedosi” merita di essere dichiarato anticostituzionale, non si può farne pagare il prezzo nel frattempo né a chi salva né a chi viene salvato: Ravenna deve strutturarsi per una gestione organizzata che non debba far punto a capo ogni volta. Il nome di Ravenna non merita di essere associato alle pratiche disumane del Governo presente e di quelli passati aggravando quello che è già un fardello pesantissimo per chi sbarca.

A tutte e tutti i nuovi arrivati diciamo comunque: “Benvenute e benvenuti a Ravenna”.”