“Meglio tardi che mai, si potrebbe considerare, visto il Decreto sull’ambiente presentato dal ministro Pichetto Fratin ed approvato in questi giorni dal Governo che autorizza i pozzi estrattivi a 9 miglia, rispetto alle 12 precedenti, con l’intenzione di intensificare la ricerca di idrocarburi in Adriatico e nuove possibili concessioni” afferma Giannantonio Mingozzi, esponente del PRI ravennate.”L’intenzione di aumentare la produzione di gas nazionale è sacrosanta, come repubblicani l’abbiamo sempre auspicata anche a fronte del rischio che i Paesi dell’altra sponda prosciughino le risorse italiane, pur non avendone diritto; il costo dell’energia minaccia di salire ancora, particolarmente in vista della stagione invernale, e questo per famiglie e imprese sarebbe un nuovo salasso” continua l’esponente del PRI. “Sgombrando il campo da quel Pitesai che ha provocato solo ritardi ed errori di zonizzazione degli impianti di nuova estrazione, è sperabile a questo punto che si torni a parlare di nuove opportunità per le imprese ravennati e di maggior tranquillità per coprire in futuro il fabbisogno italiano; questo nuovo Decreto è un primo passo, dopo alcuni anni di indifferenza, verso un utilizzo razionale delle nostre risorse uscendo dal rischio di prezzi condizionati dalle grande potenze produttrici; nel contempo, conclude Giannantonio Mingozzi, ci fa piacere come repubblicani che la forza lavoro e le nuove tecnologie che mettono in campo le imprese, in particolare del distretto ravennate, siano utili a colmare il fabbisogno energetico dell’Italia grazie all’impegno di Ravenna che con il rigassificatore, l’eolico e tutte le innovazioni che garantiscono estrazioni sicure dai pozzi, si conferma la città più attiva e responsabile del Paese in materia di energia e risorse da mettere a disposizione”.