“Massimo Isola, sindaco di Faenza, rischia di cadere nel comico. Per assumersi responsabilità non c’è bisogno dell’espediente della lettera a Sergio Mattarella con l’obiettivo di ottenere un non meglio precisato benestare a scavalcare norme e competenze. Basta che Isola si decida finalmente ad agire concretamente nell’ambito delle competenze che ha già come sindaco. Poi con un minimo di coraggio in più potrebbe fare nomi e cognomi degli enti storicamente inadempienti, anche se appartengono al suo stesso ‘colore’ politico: basterebbe questo, forse, a pungolare chi ha provocato danni enormi con i propri errori nella tutela e manutenzione del territorio”.
Così in una nota la capogruppo della Lega Roberta Conti commenta le dichiarazioni di Isola in merito alla lettera inviata a Mattarella.
“Se volesse cercare responsabilità Isola si potrebbe mettere davanti a uno specchio (e ai nostri concittadini) e rispondere a domande precise. Una per esempio sul sistema fognario che è di proprietà comunale, mentre Hera ne cura la manutenzione. Oggi si dà la colpa a Hera del disastro, ma a chi spetta controllare che Hera svolga in modo puntuale i propri compiti? E perché non si ha mai il coraggio di contestarne le carenze? Il 18 settembre è arrivata la terza alluvione, ma cosa era stato fatto sul territorio per evitarne anche parzialmente le ricadute? I lavori per aumentare i livelli di sicurezza, andavano fatti prima, non oggi né domani. L’ennesima esondazione del Marzeno, che ha provocato i danni più gravi, la dice lunga sul nulla di fatto: che iniziative ha assunto l’amministrazione comunale in questi mesi per evitare i rischi? Sono passati dieci giorni e la situazione è sempre la stessa. Se piovesse ancora il Borgo tornerebbe sott’acqua e Isola continuerebbe solo a lamentarsi. Da oltre un anno la litania è sempre la stessa: ‘bisogna fare qualcosa per evitare che il Borgo si allaghi’. Ma quel ‘qualcosa’ non è stato fatto. Ci piacerebbe anche sapere quali azioni siano seguite alla messa a disposizione di 4 milioni di euro per mettere in sicurezza il corso del Marzeno di cui non si sa nulla. Ecco, sindaco Isola, prima di scrivere improbabili missive al Capo dello Stato, incominci a operare nel concreto e a sollecitare gli enti ritardatari. Il dubbio è che non ne sia capace”.