“Finchè erano meri titoli giornalistici, e non dichiarazioni ufficiali, di fronte alla tragedia di via Colombo Lolli, non avrebbero avuto senso dichiarazioni politiche provenienti da chicchessia.
Ma leggere che l’assessore alle Politiche di genere di questo comune, non trova di meglio che sciacallare di fronte a un dramma umano e molto contemporaneo come quello della gestione della non autosufficienza e delle conseguenze che quella gestione può avere sui cari dell’interessato o dell’interessata del momento, per suonare la grancassa sempre più ideologica dell’inventarsi femminicidi anche quando non ci sono appare di una gravità inaudita ed evidenzia come l’attuale assessore sia schiavo della propaganda di alcune associazioni che usano la materia delle politiche di genere non per risolvere i problemi di genere ma per tenere viva una propaganda fine a se stessa.
Non è stato un femminicidio, se non perché è stata uccisa una donna. E’ stato un dramma dell’età anagrafica e di una solitudine percepita che poteva capitare serenamente a sessi invertiti. Negarlo e inventarsi teorie diverse per tenere in piedi un teorema è vergognoso e inaccettabile da parte di chi rappresenta la giunta e dunque la città.”