Alluvionati arrabbiati per quella che sembra essere una beffa inserita nei ristori per i beni mobili distrutti dall’acqua. Secondo alcuni articoli usciti oggi sulla stampa, il massimale di 6 mila euro sarebbe solo per quei nuclei familiari che non hanno beneficiato di altri contributi a titolo di rimborso per i danni subiti dai beni della stessa fattispecie.
In sostanza, chi ha già ricevuto il Cis non potrà raggiungere il massimale dei 6 mila euro previsto dal decreto per il ristoro dei beni mobili, ma vedrà il proprio rimborso decurtato dell’importo del contributo già ottenuto in precedenza.
Le reazioni a questa notizia ovviamente sono di profonda rabbia da parte dei Comitati dei cittadini alluvionati. Se effettivamente la situazione sarà quella presentata da alcuni organi di stampa, riportata anche dai quotidiani locali oggi in edicola, molti dei nuclei alluvionati, dal nuovo decreto, non riceveranno neanche un euro. Nei migliori dei casi si potrà arrivare a 1.000 euro.
Arrivano anche le prime reazioni politiche: “L’insuccesso della piattaforma Sfinge e del numero di procedure concluse spinge ad una riflessione. Quella ovvero di andare a rivedere completamente la Struttura Commissariale ed ammettere che fino a qui la sua esperienza è rivedibile, se non negativa” sostiene Mirko De Carli, consigliere nazionale del Popolo della Famiglia. “Così non va e non si può fare finta di niente. Il sistema di gestione del dopo alluvione è totalmente da rivedere” fa eco Alessandro Vitale, segretario regionale del movimento giovanile sempre del Popolo della Famiglia.