“Sulla sperimentazione del senso unico in Viale delle nazioni a Marina di Ravenna troviamo assai condivisibile, nella sua logica di propositività e ricerca di condivisione, la posizione della pro Loco, che annuncia un sondaggio e chiede un dibattito di approfondimento, posizione che stride terribilmente con quella dell’assessore Costantini, che con quel pizzico di arroganza che questa amministrazione proprio non vuole abbandonare, annuncia già i provvedimenti per la prossima stagione con tanto di dettagli tecnici.
Niente da dire sulla scelta, attesa da troppi anni e messa in atto in maniera parziale, sulla quale però, prima di renderla strutturale, proprio per la sua caratteristica di proposta sperimentale, occorre ascoltare tutte le parti coinvolte e magari mettere in atto modifiche .
Ma ancora una volta invece nella nostra città manca la concertazione e la politica si muove lontana dalle persone in maniera autoritaria e autoreferente.
Cos’è andato nel senso unico di Marina di Ravenna? E cosa invece non è andato? Cosa ne pensano gli operatori economici, cosa ne pensano i cittadini ravennati, come l’hanno vissuta i turisti ? Ci sono delle possibilità di fare meglio, si possono valutare soluzioni alternative o modifiche migliorative?
E’ mai possibile che a dare le risposte a tutte queste domande debba essere soltanto un assessore ?
Non si i trattava forse di un provvedimento annunciato come sperimentale che sarebbe dovuto servire a fare delle valutazioni e delle verifiche?
E invece nulla, l’assessore Costantini arriva a dichiarare che la scelta diventa strutturale, ma ciò che è più grave è che pare dimenticarsi del fatto che, grazie alla scelta fatta dal sindaco De Pascale a novembre questa consigliatura di fatto decadrà per portare a nuove elezioni a maggio del 2025, fatto che rende per nulla scontato che Costantini si possa occupare di questi provvedimenti, che spetteranno evidentemente alla nuova giunta.
L’assessore conosce forse cose che noi in sappiamo, fra le quali magari il nome del nuovo assessore al turismo?
Oppure pensa che a Ravenna (di fatto) non si voti neppure e il passaggio elettorale di maggio prossimo si traduca in un semplice passaggio di consegne?
Faremo di tutto per smentirlo, in compagnia di tutta la società civile libera e di tutte le forze politiche di buona volontà, per portare a Ravenna quella libertà fatta di sana alternanza e rinnovamento e (anche) su Marina di Ravenna prediligeremo il confronto, nel frattempo prendiamo atto per l’ennesima volta, con amarezza, di un’auto referenzialità davvero inaccettabile, che certamente non aiuta lo sviluppo (turistico e non) della città.”