Sono bastati pochi minuti di visione dello spettacolo inserito in “Sogno di volare” – produzione Parco Archeologico di Pompei in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro Mercadante – Teatro Stabile di Napoli – per convincere la Regina del pop a finanziare il progetto nato quattro anni fa dall’incontro tra il regista e drammaturgo Marco Martinelli e il direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel.
Tramite il modello della non-scuola – pratica teatral-pedagogica condotta con gli adolescenti dai primi anni Novanta e da allora esportata in tutto il mondo – Martinelli ha coinvolto circa trecento ragazze e ragazzi, bambine e bambini dell’area vesuviana, dove è ancora sentito il rischio di dispersione scolastica, disoccupazione ed emigrazione giovanile. In questi anni studenti e studentesse hanno partecipato come attori, musicisti e sceneggiatori agli spettacoli “Gli Uccelli”, “Acarnesi: Stop the War” e “Pluto: God of Gold”, come raccontato anche nel libro di Francesca Saturnino appena pubblicato da Luca Sossella dal titolo La non-scuola di Marco Martinelli. Tracce e voci intorno ad Aristofane a Pompei. Si tratta di riscritture da Aristofane che hanno fatto incontrare adolescenti, bambine e bambini da Pompei, Scafati, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Torre del Greco, Boscoreale e Napoli all’interno di un percorso creativo e artistico che li ha portati anche fuori: dopo la prima nel Teatro Grande di Pompei, la tournée li ha visti sui palchi di Bologna e Ravenna.
Per questo autunno il “Pluto: God of Gold” è inoltre in programma a Vicenza, l’11 ottobre al Teatro Olimpico, nell’ambito del 77° Ciclo di Spettacoli Classici attualmente diretto dallo stesso Martinelli insieme a Ermanna Montanari.
È stata proprio la cantante, dopo aver incontrato un gruppo di adolescenti e bambini che partecipano a “Sogno di Volare”, ad annunciare di voler sostenere il progetto, che vede i giovani impegnati in un percorso creativo che culmina nella messa in scena di una commedia classica nel Teatro Grande della città antica, finanziando tutto l’anno 2024/25, il quarto dall’avvio dell’iniziativa, tramite la sua fondazione “Ray of Light”. Quello che poche settimane fa ha avuto inizio come un’ipotesi di visita serale, si è così trasformato in una vera e propria collaborazione.
Come detto, i ragazzi hanno dato una piccola prova del loro lavoro all’uscita dalla casa del Menandro, visitata insieme al direttore del sito, Gabriel Zuchtriegel, che ha fatto da guida. La tappa successiva è stata la casa dei Ceii, famosa per il grande affresco nel giardino con rappresentazioni di animali esotici e paesaggi idilliaco-sacrali, prima di approdare al Teatro Grande, scenario di altre performance artistiche e di un rinfresco a conclusione dell’itinerario.
“‘Sogno di volare’, il progetto sostenuto così generosamente da Madonna, è strategico per Pompei – ha dichiarato il direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – perché si rivolge alle persone che vivono in questo territorio meraviglioso e complesso, in particolare ai giovani, e li rende protagonisti di un’esperienza con la quale abbiamo voluto dimostrare che l’arte e la cultura veramente possono cambiare le nostre vite. Certo, mai avrei immaginato, quando abbiamo iniziato nel 2021 tra mille difficoltà, che saremmo arrivati a questo, ma evidentemente sognare di volare funziona davvero: ringrazio di cuore Madonna per la sua generosità, visione e umanità, fonte di ispirazione per andare avanti. Da Madonna le ali per Sogno di volare e per i ragazzi che vi partecipano, un bellissimo regalo che ci ha fatto nel giorno del suo compleanno. Vi invitiamo sin d’ora allo spettacolo che realizzeremo grazie al suo contributo e che andrà in scena a maggio 2025 nel Teatro Grande”.
Non è ancora stato scelto il testo del quarto anno, anche se certamente sarà di nuovo una commedia di Aristofane, riscritta da Martinelli insieme agli stessi adolescenti per dare voce, oltre alla realtà del mondo antico, alle loro esperienze, in un corto circuito di classicità, contemporaneità e battute in napoletano che hanno conquistato i pubblici di Pompei, Bologna e Ravenna.