“La Regione e il governo nazionale cambino passo sulle mucillagini: il mantra che non sono nocive per la salute dei bagnanti non basta più, perché i turisti vogliono fare il bagno in acque pulite. Inoltre, questa fioritura anomala segnala che si è spezzato l’equilibrio ecosistemico per cause anche antropiche. In altre parole, responsabile è l’afflusso nelle acque del Po, anche tramite gli affluenti, di sostanze azotate e fosforo rilasciate dai fertilizzanti di sintesi chimica in agricoltura e dai reflui degli allevamenti intensivi. Un quadro aggravato sia dalle sostanze chimiche mobilizzate dall’alluvione del 2023, sia dalle alte temperature fuori norma (luglio 2024 è stato definito il luglio più caldo della storia del Pianeta dal sistema UE Copernicus di monitoraggio del cambiamento climatico), sia dalle piogge copiose di giugno che hanno aumentato l’afflusso in mare di acqua inquinata dei fiumi.
Uno scenario complesso che richiede in futuro misure preventive e risorse per fiumi puliti per un mare pulito. Occorre quindi spostare l’attenzione sulle cause: i ristori, pur necessari per tamponare l’emergenza economica in particolare per Turismo e Pesca, non sono la soluzione sistemica al problema.
Ci associamo quindi alle richieste dei nostri storici esponenti Verdi di Rimini e Cattolica, Beatrice Grasselli e Cesarino Romani, che invocano un serio impegno a tutela della qualità delle acque dei fiumi e del sistema di vegetazione riparia. L’alluvione del 2023 ha parlato chiaro: i fiumi non vanno intubati, bensì lasciati liberi di espandersi quando aumenta la loro portata. Mentre le mucillagini hanno richiamato l’attenzione sulla qualità delle acque dei fiumi e, a discendere, di balneazione in mare. Si inizi con l’investimento su depurazione e contratti di fiume. La comunicazione che le mucillagini non sono tossiche, pur corretta, non basta più.