“Torna a suonare i campanelli d’allarme sul trasporto pubblico Ravennate, il Segretario della Lega Luca Cacciatore, che dopo attente verifiche ed importanti interlocuzioni non può far altro che confermare uno stato a dir poco disastroso di Start Romagna che, ricordiamolo, è per il 24,5% di proprietà di Ravenna Holding, la “cassaforte” del Comune di Ravenna.
Il segretario del carroccio ricorda che, dopo 9 mesi dalle dimissioni “premature” del direttore generale Claudio Sanna, la società è ancora priva di qualcuno che ricopra tale ruolo professionale; ciò lascia pensare ad una situazione non proprio cristallina e alquanto preoccupante.
Va detto inoltre che nel protocollo d’intesa siglato nel 2010, per la nascita della futura  Start Romagna che ricordiamolo è nata dall’unione di ATM Ravenna, AVM Forlì-Cesena e Tram di Rimini, tra le premesse c’era scritto che si sarebbe dovuto rafforzare il ruolo e la capacità gestionale del TPL (Trasporto Pubblico Locale) e che
l’azienda unica doveva essere in grado di sostenere le sfide del futuro prossimo (cioè oggi), effettuando le ristrutturazioni, gli ammodernamenti e gli investimenti necessari per ampliare e qualificare i servizi ai cittadini.
Diciamo che i buoni propositi c’erano tutti, peccato poi, che dopo anni di mala gestio questa sia la situazione infatti risultano problemi imputabili alla  scarsa sicurezza degli autisti e su quella dei passeggeri, dovuti allo stato degli pneumatici montati qualche giorno fa su alcuni mezzi (vedi foto), tanto che sono state sporte denunce persino all’ASL per segnalarne la pericolosità su strada.
Le esigue modifiche apportate alle postazioni di guida, non sono sufficienti a garantire l’incolumità degli autisti nelle sempre più frequenti aggressioni, questo a conferma proprio degli inefficaci ed insufficienti investimenti degli ultimi anni.
Un tempo le officine di Ravenna di Start Romagna rappresentavano il fiore all’occhiello del settore, soprattutto se rapportato ad altre province; oggi invece, a causa di scelte aziendali non corrette, esse risultano lente ed inadeguate nel fare gli interventi di manutenzione sui mezzi, causando una costante situazione di inefficienza.
Un’ altra nota dolente è che ci risultano siano solamente 4-5 le fermate in grado di far salire e scendere cittadini e turisti in carrozzina in piena sicurezza senza contare le molteplici difficoltà che i disabili hanno quando si trovano di fronte ad autisti non muniti delle apposite chiavi per l’apertura delle pedane a ribalta.
Insomma il quadro della situazione per una città come Ravenna è al quanto imbarazzante.
Come Lega Ravenna riteniamo che tutto ciò sia assurdo come assurdo è il silenzio dell’amministrazione soprattutto di fronte al disatteso raggiungimento dell’obiettivo prefissato  nel protocollo d’intesa del 2010.
Ci si domanda cosa stia realmente accadendo, considerando che gli sperperi di denaro perdurano, tra una super consulenza e l’altra, le persone in carrozzina non sono ancora in grado di spostarsi liberamente in tutta la città, la sicurezza degli autisti non è ancora stata garantita come dovrebbe, i mezzi fino a poco tempo fa percorrevano le strade con gli pneumatici ammalorati e le officine sono ferme!
Possiamo affermare con forza che è necessario un tempestivo cambio di rotta e che perseverare in questa direzione, soprattutto con questo modus operandi, inevitabilmente condurrà il TPL ravennate (e non solo) verso il fallimento.
Alla luce di quanto detto ci chiediamo in che modo l’amministrazione comunale controlli tutto ciò e soprattutto, perché taccia al riguardo?
Come è possibile che le corse ancora oggi continuino a saltare causando forti disagi ai cittadini?
Su queste situazioni e su molto altro si segnalano agitazioni e scioperi da parte dei sindacati e delle associazioni di categoria, in rappresentanza degli autisti e dei  meccanici, esasperati e sempre più in difficoltà nel far conciliare il lavoro con la vita privata per giunta sotto pagati.
Evidentemente l’entourage è troppo impegnato o distratto dalla campagna elettorale del sindaco De Pascale per la presidenza della regione però, conclude il segretario del carroccio, è giusto ricordare che fino a quando i soldi del comune saranno in Start Romagna e lui sarà il sindaco di Ravenna e quindi “primo cittadino”, si dovrà ottemperare all’obbligo di rendere conto su quanto sta succedendo”.