L’attore ravennate Cristiano Caldironi è il vincitore della sesta edizione del talent reality show “The Coach”, in onda dal 2018 sulla rete 7 Gold. Obiettivo del programma è quello di dare rilievo a una figura troppo spesso in ombra, il coach, il maestro che lavora per consentire ai propri talenti di dare il meglio. Caldironi, che dopo aver raccolto a sua volta l’eredità artistica del maestro Ivano Marescotti ha aperto l’ATC – Accademia Teatro Cinema con sede a Marina di Ravenna, è arrivato al successo, vincendo la concorrenza di più di 150 coach selezionati in tutta Italia, insieme al prodigioso pianista Tancredi Burza di appena 9 anni, all’interno del team verde.

Il format prevede che i coach, oltre a supportare i talenti della propria squadra, affrontino prove fisiche e intellettuali per avanzare nella competizione. «Ho partecipato perché mi piacciono le sfide – racconta Caldironi, che di recente è stato l’attore principale nel film “Acqua alle corde” di Paolo Consorti, con altri due film in uscita in autunno e un nuovo progetto cinematografico in lavorazione da settembre –. Mi è piaciuto il fatto che non sia il solito talent e il solito reality ma un talent reality in cui si vive un’esperienza vera e propria, in cui si lavora in pratica 24 ore al giorno e si sta a contatto a 360 gradi con i talenti di cui si è coach e con gli altri colleghi e tutto lo staff. Mentre in altri programmi il focus è sui talenti e il giudizio dei giudici è imprescindibile, in questo caso le figure protagoniste sono tre: il talento, il coach che aiuta il talento e gli opinionisti che valutano anche l’operato del coach e la qualità con cui riesce a portare il talento alla performance. Questa è certamente una cosa nuova, innovativa».

Caldironi ha avuto il piacere e la fortuna di lavorare con il giovanissimo pianista e compositore bolognese Tancredi Burza, un bambino prodigio che suona già pianoforte, chitarra e violino e che due anni fa ha composto persino la sua prima opera pianistica e sta cominciando a lavorare per orchestra. «Di Tancredi ne nasce uno su un milione – afferma Caldironi –. È stato meraviglioso lavorare con lui soprattutto perché l’insegnamento è stato fatto dal punto di vista emotivo, di gestione della performance e delle emozioni. Essere riuscito ad accompagnarlo alla finale, passando le varie selezioni, è stato molto gratificante. Ciò che ci accomuna e contraddistingue è la purezza, la capacità di abbandonarsi all’arte, al talento, senza sentire il peso della performance, del giudizio. L’arte è molto più potente di noi che siamo solo un tramite per farla scorrere verso il pubblico».

Il percorso di Caldironi all’interno del talent reality non è stato privo di difficoltà. Dopo aver fatto le prime puntate, a causa di un problema alla schiena, è finito in ospedale sulla sedia a rotelle. Per riuscire a proseguire il programma, ha firmato le sue dimissioni anticipate in modo da concludere l’esperienza sul palco con le stampelle. «Prendevo tanti medicinali – ricorda – e sono arrivato verso la finale in uno stato di grande debolezza. Così ho parlato con il regista del programma e, per restare il più lucido possibile con i talenti della mia squadra, ho smesso di prendere gli antidolorifici che mi mettevano sonnolenza. Una scelta che mi ha ripagato visto che alla fine ho vinto il programma e dopo qualche mese sono anche riuscito a risolvere i problemi alla schiena».

Insieme a Caldironi, è arrivata in finale anche JMii, Mariella Cesarani, di recente nominata membro onorario e docente di ATC – Accademia Teatro Cinema. Il vincitore del talent reality sarà nuovamente presente nella prossima edizione di “The Coach”, questa volta come giudice, unendosi a una giuria che in passato ha visto la partecipazione di personaggi del calibro di Francesco Facchinetti, Federico Zampaglione e Morgan.