Per la prima volta dopo 111 anni di storia, il Tour de France partirà dall’Italia, con le tre tappe iniziali che attraverseranno Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte.
Anche Faenza è protagonista con una serie di eventi tra cui la mostra “Faenza, Faience, biciclette verso il Tour de France” in corso al Palazzo del Podestà, arricchita da una serie di appuntamenti e incontri, a precedere il passaggio della Gran Boucle che sarà domenica 30 giugno.
Il ciclismo è al centro dell’attenzione anche del Panathlon Club Faenza che ha organizzato una serata speciale dedicata con ospiti Raffaele Babini direttore di corsa e giudice di gara, Manuele Tarozzi giovane ed emergente ciclista manfredo, professionista dal 2022 che ha appena concluso la sua prima corsa rosa, Renato Laghi, ciclista professionista dal 1967 al 1979 e l’assessore comunale al turismo Simona Sangiorgi, accolti dal presidente panathleta Giovanni Mingazzini.
“Un grande impegno, frutto di un gioco di squadra” ha detto l’assessore Sangiorgi parlando delle iniziative organizzate per il passaggio del Tour che “è un investimento per il territorio e uno straordinario strumento di promozione turistica”.
Concetti ribaditi e rimarcati da Raffaele Babini, grande esperto del settore che lo ha visto protagonista prima come ciclista dilettante, fermato nel passaggio al professionismo da un infortunio, ma poi soprattutto come giudice di gara e direttore di corsa tanto da arrivare a far parte dello staff della direzione di corsa negli eventi sportivi di maggiore interesse internazionale.
“Il passaggio del Tour è una operazione strategica che confermerà la capacità organizzativa della Romagna, messa sotto i riflettori a livello mondiale perchè la corsa francese è tra gli eventi più seguiti al mondo. Genera emozione, passione e coinvolgimento”.
Chi con rammarico non ha mai corso il Tour in una lunga carriera è stato Renato Laghi, ex ciclista gregario di Vito Taccone e Francesco Moser, Franco Bitossi e Roberto Visentini “Ai miei tempi le squadre italiane non venivano invitate al Tour. Rimane un rimpianto non aver partecipato, specie per me che ero abituato a fare fino a 32 tappe consecutive tra Giro d’Italia e della Svizzera”.
Chi può ancora sognare il Tour in futuro è Manuele Tarozzi ciclista professionista della formazione VF group -Bardiani CSF – Faizanè che ha appena compiuto 26 anni pochi giorni dopo essersi sposato con Silvia Ceroni.
Una tappa importantissima nella vita del giovane atleta che è reduce da una positiva prima partecipazione al Giro d’Italia vinto dal fenomeno sloveno Tadej Pogacar, da lui battuto in gioventù.
“Fu a inizio carriera, quando eravamo juniores al memorial Toffoletti in Friuli-Venezia Giulia riuscii a stargli davanti. – si schermisce Tarozzi –Oggi sarebbe una impresa, ma mi impegno con passione a migliorare sempre, consapevole che questo sport richiede tanti sacrifici”.