Allestita nella splendida cornice di Pazzo Grossi e visibile fino al 30 giugno, si è inaugurata la mostra “RIBELLE – una squadra, un paese” dedicata alla Ribelle, gloriosa società di calcio di Castiglione di Ravenna.
Alla presenza di tante generazioni di “ribelli” castiglionesi e dell’ex sindaco di Ravenna, senatore Widmer Mercatali, è stato un onore tagliare il nastro insieme alla presidente del CT, Edera Fusconi, e un’emozione portare da “ribelle” il saluto dell’amministrazione, davanti tanti amici miei compagni di sport e di vita.
L’A.C. Ribelle venne fondata nel 1967, recuperando il nome dalla storica compagine del 1927,
quando un gruppo di giovani castiglionesi nati negli anni terribili della seconda guerra mondiale, ebbe l’idea di recuperare spazi pubblici incolti e abbandonati, dove i ragazzi più giovani giocavano perdendosi quasi nell’erba.
Con il sostegno del comune, che concesse loro questi spazi, quei giovani riuscirono a bonificarli con grande dedizione per farne un campo di gioco per i bambini del paese: un recupero che portò, di lì a poco, alla fondazione della società di Calcio che si costituì per iscriversi ai campionati giovanili.
La Ribelle anticipò così i concetti di rigenerazione urbana, restituendo alla comunità aree fruibili e creando spazi sicuri per i giovani per farli crescere, divertendosi, all’insegna dei valori della lealtà sportiva, distogliendoli da attività che potevano anche essere pericolose.
In questa ottica, i risultati sportivi – che in ogni caso ci furono – sono sempre stati in secondo piano rispetto alla valenza sociale e aggregativa della Ribelle: anche perché i risultati, non erano mai frutto solo degli undici che scendevano in campo, dei quattro che stavano in panchina o del gruppo dirigente della società, ma di tutto il paese che era coinvolto in questa avventura con uno straordinario afflato.
La mostra celebra le storie, i protagonisti, i successi e l’eredità valoriale di questa straordinaria avventura che, attraverso i decenni, ha segnato lo sport ravennate e la vita della comunità castiglionese: inoltre, articolandosi in un percorso di immagini che parte dall’anteguerra, disegna anche uno spaccato della storia dei mutamenti sociali avvenuti nel paese in riva al Savio.
Un ringraziamento va al Consiglio Territoriale di Castiglione di Ravenna, all’Associazione Culturale Umberto Foschi e a Luca Fantini per il loro prezioso supporto.
Ma l’anima di questa iniziativa è stato Mino Magnani, uno di quei bambini che giocavano nell’erba altissima di quegli spazi incolti per i quali venne costituita la Ribelle in quel lontano 1967.