“Pochi giorni fa una donna stava percorrendo la pista ciclabile lungo via Galilei quando all’improvviso la ruota anteriore della sua bicicletta è sprofondata dentro un vero e proprio cratere facendo rovinosamente capovolgere la donna in avanti. La signora ha impattato l’asfalto con il viso che si è tumefatto ed ha riportato plurime escoriazioni alle braccia e gambe.
La pericolosità delle nostre piste ciclabile è ormai da tempo nota a causa della mancata manutenzione del manto stradale e della loro errata pianificazione.
Infatti le piste ciclabili di Ravenna sono state “studiate” in modo da intersecare continuamente le strade e spesso accade che una bicicletta debba arrestarsi improvvisamente per il sopraggiungere di un’auto in svolta.
Se le cose non si sanno fare o non si hanno idee sarebbe quanto meno opportuno avere l’umiltà di copiare da chi eccelle.
Un esempio in tal senso è Ferrara ove uno spostamento su quattro (24%) che i ferraresi fanno per recarsi a scuola o al lavoro avviene in bicicletta. 218 km di piste ciclabili (saliranno a 268 km nel 2030 secondo gli obiettivi del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, PUMS) che collegano i quartieri periferici e le frazioni al centro della città. Immaginate se il centro di Ravenna fosse collegato da sicure piste ciclabili a Mezzano o a San Pietro in Vincoli. Utopia!
Quanto poi alla mancata manutenzione delle piste ciclabili e in generale delle strade del Ravennate, pare veramente una presa per i fondelli per i cittadini che si asfalti solo quando in città passa il Giro d’Italia o il Tour de France e solamente le strade percorse da queste competizioni. Evidentemente i fondi si trovano quando si tratta di fare una bella figura internazionale ma mai per il bene e la sicurezza dei propri cittadini.”
Lucio Salzano, responsabile dipartimento provinciale agricoltura ed eccelle italiane Fratelli d’Italia
Angelo Di Pasquale, Consigliere comunale Fratelli d’Italia