Legacoop Romagna interviene nel dibattito relativo ai progetti sullo sviluppo delle energie rinnovabili e, in particolare, dell’eolico off-shore. Recentemente sono arrivati pareri e provvedimenti importanti riguardanti i due progetti di parchi eolici che riguardano la costa romagnola.
Per quanto riguarda il progetto Agnes (il progetto che prevede due parchi eolici, Romagna 1 e Romagna 2, posizionati a oltre 12 miglia dalla costa ravennate, con 75 turbine eoliche, per 600 Mw complessivi, a cui si aggiungeranno 100 Mw prodotti tramite un impianto solare galleggiante), dopo aver ricevuto il parere favorevole della commissione PNRR/PNIEC, è arrivato anche il parere favorevole alla valutazione del progetto antincendio dal Comando dei Vigili del Fuoco di Ravenna, in relazione all’Hub Energetico a terra e alla relativa parte di produzione e stoccaggio di idrogeno verde all’interno del porto di Ravenna.
In merito, invece, al progetto denominato “Energy Wind 2020” (impianto costituito da 51 aerogeneratori, che, al largo della costa di Rimini, svilupperà una potenza di 330 mega watt) è arrivato nei giorni scorsi il parere favorevole del ministero della Cultura, subordinato al rispetto di alcune condizioni, tra cui un allontanamento degli aerogeneratori e una riduzione della loro altezza.
«Legacoop Romagna, fin dall’inizio della discussione su questo argomento, si è dichiarata non contraria allo sviluppo di questo tipo di progetti, consapevole di quanto sia importante per il nostro Paese progredire nel percorso dell’autonomia energetica e dell’indipendenza dalle fonti fossili. Continueremo, allo stesso modo, a lavorare affinché settori importanti per l’economia romagnola, come la pesca e l’acquacoltura e il turismo, possano continuare ad esistere e a crescere. Per questo, oltre a presentare osservazioni formali al Ministero e alle autorità competenti, stiamo lavorando, con il pieno coinvolgimento delle cooperative associate, per la formulazione di un protocollo relativo al progetto Agnes che consenta la convivenza tra queste tipologie di nuovi impianti e le attività della pesca e dell’acquacoltura. Questo, nell’ottica di consentire a questi settori di continuare a svolgere, anche in un’ottica di crescita e sviluppo, la propria attività in quel mare e su quella costa, diventati elementi caratterizzanti e strutturali della nostra economia e della qualità della vita che caratterizzano l’identità della Romagna».