“Ieri si sono incontrate due delle situazioni di maggior rischio per la sicurezza nel lavoro. Il lavoro al porto e quello in edilizia. Più una terza rappresentata dal tipo di contratto, l’appalto, che indipendentemente da tutte le altre raramente manca quando si parla di infortuni lavorativi. Perché è di questo che parliamo. Lo scarno comunicato sindacale, l’unica fonte dalla quale abbiamo appreso la notizia, riporta: «Cgil, Cisl e Uil – assieme alle categorie edili di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil – esprimono grande preoccupazione per l’infortunio sul lavoro avvenuto nella notte tra lunedì 3 e martedì 4 giugno all’interno dell’hub portuale di Ravenna all’altezza del terminal Nord. Dai primi riscontri è stato verificato che è rimasto gravemente ferito un lavoratore di un’azienda edile, che è impegnata nei lavori in appalto, all’interno del porto di Ravenna. In attesa che le indagini possano fare luce in tempi rapidi su quanto accaduto, i sindacati manifestano piena vicinanza al lavoratore vittima dell’infortunio e rimarcano, ancora una volta, la massima attenzione verso le condizioni di salute e sicurezza di tutte le lavoratrici e i lavoratori».
Come Ravenna in Comune manifestiamo solidarietà e vicinanza al lavoratore, ai suoi colleghi e ai suoi familiari e amici. Resta tuttavia il quesito su cosa sia accaduto. Non ci domandiamo invece se si poteva evitare in quanto non crediamo alle fatalità. Non ci sono distrazioni non preventivabili, malori imprevedibili o eventi imperscrutabili. Non crediamo nell’esistenza di situazioni al di fuori della portata di una analisi preventiva del rischio e della pianificazione delle strategie da mettere in opera per azzerarlo. Se qualcuno è rimasto gravemente ferito è perché all’inizio della catena di azioni che hanno provocato il ferimento c’è un padrone che ha evitato un costo per rendere un’operazione sicura o ha accelerato i tempi per aumentare i profitti o, comunque, ha messo in conto le conseguenze derivanti dall’irrilevanza del lavoratore rispetto al capitale.
Sappiamo in partenza che nessuna solidarietà verrà dalla Giunta e dal Consiglio Comunale. Una volta facevano almeno la mossa. Adesso, evidentemente, non va più di moda. L’attenzione alle imprese senza alcun riguardo al curriculum di infortuni che le possa gravare, invece, non manca mai. Né verrà solidarietà da quel partito (il PD) che qualche tempo fa discuteva di aggiungere “il lavoro” nel proprio nome per ripulirsi la coscienza. Tanto per fare un esempio ieri de Pascale era in visita al porto e ha pure pubblicato un “bel” post sulla sua pagina istituzionale. Ma non ha trovato il tempo nemmeno lì per due parole sull’infortunio: tutta l’attenzione è andata ad un’azienda cinese che varava una nave. Con tanto di photo opportunity assieme a Capitaneria di Porto, Prefettura e Autorità Portuale. Eppure il 13 marzo scorso il Sindaco, in occasione della commemorazione dei lavoratori morti nella strage dell’Elisabetta Montanari, diceva che: «È fondamentale un’attenzione marcata perché si intensifichi l’attività di controllo del rispetto della legge ma questo non basta, serve anche una tensione costante, convinta e decisa al miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro».
Se i lavoratori continuano a non tornare a casa dal lavoro significa che questa «attenzione marcata» proprio non c’è. Né c’è da parte delle Istituzioni almeno una parvenza di «tensione costante, convinta e decisa al miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro». Il 19 giugno 2019 il Consiglio Comunale di Ravenna approvò senza voti contrari la proposta di Ravenna in Comune di istituire un Osservatorio per la legalità e la sicurezza del lavoro. Volevamo che l’attenzione e la tensione alla sicurezza trovassero uno strumento che consentisse di uscire dalla ritualità del ricordo una volta all’anno. Il Sindaco ha boicottato lo strumento ottenendone lo spostamento in Prefettura e il Prefetto, a sua volta, lo ha chiuso in uno sgabuzzino buttando via la chiave. Come Ravenna in Comune torniamo per l’ennesima volta a chiedere di onorare quanto disposto dal Consiglio Comunale in favore della sicurezza dei lavoratori.”
Ravenna in Comune