Incertezza e attesa, sono i sentimenti che dominano il mondo del commercio ad un anno dall’alluvione. Confesercenti ha condotto una ricerca sul territorio della Romagna Faentina, il più colpito il maggio scorso, intervistando i propri associati. Sono 73 le aziende associate a Confesercenti colpite dai disastri, la maggior parte ha avuto danni agli immobili, alla merce o ai magazzini. Il 3% non ha più riaperto. Chi lo ha fatto, ha utilizzato fondi propri, interventi delle banche, bandi di diverse istituzioni, ma nessuno ha ancora presentato domanda sulla piattaforma Sfinge. Troppe le difficoltà. Si attendono provvedimenti chiarificatori, ma si attende anche di conoscere il piano di messa in sicurezza del territorio. C’è fiducia nel futuro, ma ad un anno dall’alluvione, i fatturati faticano a tornare alla normalità, il degrado e la desertificazione di alcune vie crea sconforto, i centri storici hanno perso attrattività, le promesse non si sono ancora concretizzate e c’è la consapevolezza che ci vorranno anni per tornare alla normalità. Di fronte a questo panorama, Confesercenti avanza alcune proposte alle istituzioni comunali