La cassa d’espansione Ca’ Lolli, sopra Tebano, se fosse stata realizzata, avrebbe aiutato a diminuire i danni per Castel Bolognese e Solarolo ? Sta facendo discutere l’interrogazione presentata da Fratelli d’Italia in vista del prossimo consiglio comunale. Tutto ruota attorno ad una vicenda iniziata quasi vent’anni fa, nel 2005. Viene affidata ad un privato la realizzazione della cassa d’espansione, nei pressi della confluenza fra Sintria e Senio, accanto alla cassa d’espansione di Cuffiano, anche quella mai diventata attiva. In cambio al privato viene concesso il permesso di estrarre ghiaia. I lavori devono finire entro 5 anni e a garanzia vengono depositate due fidejussioni per circa 2 milioni e 200 mila euro. I lavori però anno dopo anno ritardano e non vengono mai terminati. Ma le fidejussioni non vengono mai incassate e la cassa d’espansione non viene mai ultimata. Il resto è storia. Fino a quando il Comune di Faenza, lo scorso 30 aprile, non avvia l’iter legale per entrare in possesso dei fondi depositati in banca. Nel frattempo, dopo l’alluvione, finanziati dalla struttura commissariale, sono ricominciati i lavori per terminare le opere.