Una delegazione della CISL FP Romagna, guidata dal Segretario Generale Mario Giovanni Cozza, ha consegnato al Direttore Generale dell’Azienda USL della Romagna, Tiziano Carradori, una raccolta di 5709 firme provenienti dai dipendenti dell’AUSL Romagna e promossa dalla FP, per sollecitare l’apertura di una discussione a riguardo alla qualità e al valore economico del buono pasto. Attualmente, il buono pasto ammonta a 5,16 euro, di cui 1,03 euro a carico del dipendente, una cifra considerata insufficiente dal sindacato per garantire pasti di qualità. L’iniziativa si propone di migliorare la qualità del cibo offerto ai dipendenti, sia nelle mense aziendali che nei locali convenzionati, sottolineando l’importanza di un’alimentazione sana per promuovere il benessere e la salute dei lavoratori.
“5709 sono le lavoratrici e i lavoratori dell’Ausl della Romagna che hanno sostenuto con la propria firma l’azione promossa dalla CISL FP Romagna per il diritto a un pasto di qualità – commenta il segretario generale della CISL FP Romagna Mario Giovanni Cozza – segno di coinvolgimento personale e di rapporto diretto con tutti i lavoratori, non solo nostri iscritti, ma tra tutti coloro che hanno apprezzato e sostenuto la nostra iniziativa. La consegna di 5709 firme rappresenta lo stimolo per la direzione generale ad avviare una discussione cogliendo tutte le possibilità offerte dalla contrattazione decentrata”.
Le richieste principali della Cisl FP Romagna includono l’aumento del valore del buono pasto, l’eliminazione della distinzione tra dipendenti in orario rigido e dipendenti in orario flessibile, la possibilità di utilizzare il buono pasto senza vincoli di orario, l’abolizione del ritorno obbligatorio al lavoro dopo il pasto e la rimozione del divieto di cumulo dei buoni pasto. Queste richieste mirano a garantire ai dipendenti un pasto dignitoso e a migliorare il loro benessere complessivo.
“La consegna delle firme al Direttore Generale Carradori non solo testimonia l’unità e la determinazione dei dipendenti nel rivendicare il loro diritto alla mensa, ma costituisce anche un’opportunità per avviare un dialogo costruttivo tra sindacato e azienda al fine di trovare soluzioni concrete e condivise – continua il segretario -. La pressione esercitata attraverso questa azione sindacale è un segnale chiaro della volontà dei lavoratori di vedere miglioramenti tangibili nella qualità e nell’accesso al diritto alla mensa sul luogo di lavoro e nei servizi sostitutivi”.
Il sostegno espresso all’iniziativa attraverso le firme autografe raccolte reparto per reparto in tutti gli ambiti dell’Ausl della Romagna, costruita a fine marzo e lanciata pubblicamente nella mattina del 9 di aprile scorso, rappresenta una voce forte e autorevole che richiede attenzione e azione da parte della direzione aziendale. È evidente che la questione del pasto dei dipendenti va oltre la mera soddisfazione di un bisogno quotidiano, ma si inserisce in un contesto più ampio di tutela della salute e del benessere dei lavoratori.
La CISL FP Romagna si impegna a continuare a lavorare attivamente affinché le richieste dei dipendenti vengano ascoltate e accolte nel rispetto dei loro diritti e delle loro esigenze. Questa iniziativa rappresenta solo l’inizio di un percorso che auspichiamo possa portare a miglioramenti concreti e duraturi nella vita lavorativa di tutti i dipendenti dell’AUSL Romagna.