Tra le opere che compongono la collezione d’arte contemporanea della CNA sono presenti pitture, ceramiche, mosaici, incisioni, sculture e stampe. Tanti gli artisti, italiani e stranieri, tra cui: R. Alberti, P. Artias, A. Corpora, G. Giangrandi, P. Guberti, T. Guerra, J. Koons, M. Maccari, G. Maestri, L. Notturni, S. Provino, G. Ruffini, I. Sassi, E. Scianna, A. Warhol e C. Zauli.
“Siamo particolarmente grati alla famiglia Giardini – dichiarano Matteo Leoni e Massimo Mazzavillani, presidente e direttore della Cna Territoriale di Ravenna – di aver deciso che la nostra collezione poteva arricchirsi di un’ulteriore testimonianza artistica, Tale donazione, sicuramente, va a colmare un vuoto nell’ambito del nostro percorso espositivo. Siamo certi che il pubblico che frequenta la nostra sede di viale Randi, così come i dipendenti e il gruppo dirigente, apprezzeranno di poter godere di un’opera così intensa ed originale”.
Ferriano Giardini (Ravenna 1926 -2007) si avvicina alla pittura alla fine degli anni ’50 come autodidatta, timidamente e con umiltà. Con il passare del tempo dipingere diventa però una vera ragione di vita, una passione e soprattutto la sua principale attività quando negli anni Settanta lascia definitivamente e coraggiosamente il lavoro. Il rapporto con le tele è sempre più assiduo, consapevole che la pittura sarebbe stata la sua voce, la forma espressiva attraverso cui poteva raccontarsi come uomo libero in grado di vivere contemporaneamente dentro e fuori gli schemi. La partecipazione a molti concorsi ed estemporanee, il confronto con artisti del territorio e non solo rappresentano nel loro insieme, unitamente alla particolare sensibilità che lo ha sempre contraddistinto, il prezioso bagaglio di esperienze e conoscenze che gli permetteranno di costruire il suo originalissimo stile pittorico, la sua poetica artistica. L’espressione artistica raggiunta negli anni da Giardini rappresentata, per esempio, dall’uso unico e raffinato del colore ad olio e dalle raffigurazioni “visionarie” di mondi silenziosi e rarefatti apparentemente immobili, lo collocano in uno scenario pittorico che travalica le mura invisibili ma resistenti della provincia. La critica, infatti, ben presto si accorge di lui. Viene invitato a Biennali (alle quali non parteciperà per sua scelta) e molti suoi quadri sono presenti in collezioni prestigiose, come quella della “Galerie du Sporting” di Montecarlo, accanto a quelli di nomi importanti della pittura mondiale.
Il Comune di Ravenna nel 2020 gli ha reso omaggio con una mostra a Palazzo Rasponi, inserita nel percorso “Novecento rivelato”.