“L’alluvione ci ha insegnato molto”, ha detto Bonaccini. “Prima potevamo ritenere impossibile un evento di questo genere e che l’acqua potesse arrivare dov’è arrivata; oggi non più. Significa anche che vecchie previsioni vanno aggiornate. Se prima era previsto un nuovo quartiere residenziale o produttivo e lì è arrivata l’acqua, quel nuovo quartiere non si fa più. E i nuovi PUG dovranno recepire le nuove carte che con l’autorità di bacino stiamo aggiornando” così si è espresso il presidente della Regione Emilia-Romagna nell’incontro svoltosi a Ravenna per un bilancio sui lavori di ricostruzione dopo la tragedia di maggio 2023. Evidenti i riferimenti ai casi della Ghilana, in via Firenze a Faenza, dove erano previste delle villette, e a Biancanigo, Castel Bolognese, dove dovevano sorgere nuove abitazioni. Entrambe le due aree furono sommerse dall’acqua rispettivamente del Lamone e del Senio.
“Esprimo totale soddisfazione per le dichiarazioni rese dal Presidente Bonaccini, dichiarazioni che accolgono la richiesta che come capogruppo di Europa Verde avevo avanzato con un’interrogazione urgente nell’Aula dell’Assemblea legislativa. Nella replica all’Assessora Lori mi ero riservata di valutare il follow-up alla sua risposta interlocutoria. Oggi le parole del Presidente Bonaccini hanno suonato chiaro: stop a ricostruzioni e nuove urbanizzazioni in aree alluvionate o a rischio esondazione” ha dichiarato Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
Da tempo associazioni e realtà politiche ambientaliste stavano denunciando l’insensatezza dei due progetti, che, nonostante l’alluvione, vedevano avanzare gli iter burocratici.
“Come capogruppo di Europa Verde ringrazio il Presidente per questa decisione netta e questa inversione di rotta che mette uno stop a progetti di nuove urbanizzazioni in aree a rischio, ad esempio a Castel Bolognese e a Faenza, come avevo evidenziato nella mia interrogazione discussa in Aula e richiamata dal Presidente stamattina nel corso dell’intervento. Se qualcuno pensava di poter procedere come se l’alluvione non avesse insegnato nulla, ora sa di non poterlo fare.
Siamo di fronte a una decisa inversione di rotta: il contrasto al consumo di suolo si associa al sacrosanto principio di precauzione. L’alluvione, come avevano fatto temere progetti di vecchie e nuove urbanizzazioni, per la Regione Emilia-Romagna non è passata invano. Si volta pagina. E che avvenga su sollecitazione dei Verdi per noi è una soddisfazione in più”.